Mentre i media all’unisono inveiscono contro di lui, impegnati in una specie di misera gara a chi la spara più grossa, c’è anche chi osa distinguersi dalla massa plagiata dal Pensiero unico.

Ci vuole carattere e coraggio per farlo. Unirsi al coro è di gran lunga la scelta più facile.

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“La conseguente incriminazione da parte della Camera a guida democratica senza uno straccio di prova concreta nei confronti del presidente (fino a prova contraria la colpevolezza dovrebbe essere provata al di là di ogni ragionevole dubbio), si è concretizzata con l’ennesimo processo sommario senza ascoltare le ragioni dell’accusato ed al solo scopo di spettacolarizzare la politica.

Il Senato si riunisce alla vigilia dell’insediamento del Presidente eletto, rendendo proceduralmente impossibile la votazione sull’incriminazione da parte di quella Camera. Il rischio di una deriva politica e di un accanimento nei confronti dell’avversario sconfitto è ormai a mio avviso, più di un’ipotesi.

Le recenti decisioni di stampo staliniano di escludere dal libero dibattito privati cittadini solo perché non la pensano come loro, è quanto di più distante possa esservi dagli ideali dei Padri Fondatori della Nazione.”

da una lettera di Michele Di Stefano (CdT odierno)