L’improvvisa scomparsa del maestro Gino Masciarelli, avvenuta lo scorso 5 febbraio, ha suscitato vasto cordoglio negli ambienti artistici. Ne danno notizia il Centro Studi Milano ‘900 e l’Associazione La Stanza dell’Arte.

Trasferitosi poco più che ventenne a Milano, Masciarelli si è distinto nel panorama artistico nazionale e internazionale, quale interprete di uno stile universalmente originale, derivante da una profonda riflessione sui primari dell’arte contemporanea, legando la propria iconografia a segni ancestrali e archetipici immediatamente riconoscibili. Da sempre egli ha dedicato grande attenzione al mondo dell’infanzia e della Natura.

Ticinolive ha dedicato al Maestro e alle sue mostre alcuni articoli.

Biografia

Gino Masciarelli, nato a Chieti in Abruzzo nel 1940, ebbe una prima formazione nella bottega del padre, mastro forgiatore, che gli instilla l’amore per il metallo sin dalla giovinezza. Nel 1961 si diploma presso l’Istituto d’Arte di Chieti. Si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’Università di Milano, dove nel 1967 segue anche alcuni corsi all’Accademia di Brera. Dal 1974 al 1984 alterna la propria attività artistica tra Milano – dove insegna educazione artistica nelle scuole medie di Ceriano Laghetto (1969-’81) – e Toronto, e intraprende viaggi di studio e di lavoro sia in America che in Europa, tra cui Berlino (1990-2002).

Sue opere si trovano in diverse raccolte private e spazi pubblici sia in Italia che all’estero, tra cui: Museo Arte Contemporanea, Vaticano; Newark International Airport, New Jersey; Croce per Giovanni Paolo II, Vaticano; Museo Open Air, Atene; Stadio Meazza, Milano; “Premio Galileo 2000”, Maggio Musicale Fiorentino, Firenze. Negli anni ’90 il Comune di Solaro gli ha dedicato una gipsoteca. Ha realizzato il premio per il “Golden Skate Awards” e l’opera “Piramide dei Bambini” data in onorificenza nel Gala Unesco. Nel 2011 fonda a Milano l’Associazione culturale “in-flusso”.

Nel 2013 espone al Palazzo ducale di Massa con la personale “Tracce d’acqua/sculture e disegni di fontane e scale”. Nel 2014 a Cortina d’Ampezzo ha animato il museo Etnografico Regole d’Ampezzo con la mostra “il Bestiario”.

Spero che presto questo notevolissimo artista possa essere ospite del nostro salotto virtuale perché piu’ si legge di lui e delle sue opere e piu’ si resta risucchiati da un ciclone di idee, contenuti e forme, frutto di una una genialità estrosa che permea tutte le sue produzioni.