C’era una volta l’aggregazione dei Comuni: un processo realizzato in più tappe e che avrebbe dovuto, ed in parte ha creato, una “Grande Lugano” in cui l’aggettivo “grande” non ha solo un significato chilometrico ma di condivisione e unità di intenti. L’idea di base, ancora valida, era di unire delle realtà compatibili e già in “relazione” e di rendere omogenee delle esperienze esterne al nucleo originale della città e che mantenevano, in molti, casi una forte identità e autonomia. Questo processo di armonizzazione è un processo in corso ma, allo stesso tempo, mi domando quante energie, non solo economiche, siano state impiegate per raggiungere l’obiettivo.

Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un grande fiorire di proposte progettuali che   si aggiungono e si affiancano a quelle già esistenti, progetti che, in alcuni casi, avranno dei costi estremamente importanti per la città, oltre ad avere ripercussioni, probabilmente, anche a livello di mobilità cittadina.

La domanda che mi pongo con grande serietà è se, il fatto di impegnare la città in alcuni progetti di dimensioni ciclopiche sia, in particolare in questo momento storico, essenziale. Sono convinto che esistano delle priorità che sono le priorità dei cittadini e di chi sarà votato per rappresentarli.

È assolutamente necessario riportare la massima attenzione verso i quartieri più periferici che necessitano di una serie di interventi che vanno fatti nel più breve tempo possibile. Molti quartieri hanno luoghi magnifici che versano in uno stato di semi-abbandono o che, comunque, non sono sfruttati dai cittadini di Lugano: penso, per fare un esempio al parco di Villa Costanza,  un luogo dalle potenzialità notevoli. I cittadini, tramite le associazioni e i comitati di quartiere chiedono da anni maggiore attenzione per i problemi delle realtà più distanti dal centro.

È, ancora, necessario ripensare con grande intelligenza il problema del traffico delle periferie, sempre più intenso: solo un’implementazione ed una nuova organizzazione della rete dei mezzi pubblici attuali, e del Tram-Treno in futuro, potrà aiutare a migliorare la  situazione  inducendo i cittadini a fare un uso maggiore e migliore dei mezzi messi a disposizione  dei residenti.

Per riuscire a realizzare queste opere di rivalutazione del nostro territorio è necessario avere a disposizione risorse economiche e mi domando se, i prossimi consiglieri comunali  avranno tali risorse a disposizione. Sarà possibile riuscire a realizzare concretamente le idee che abbiamo senza i mezzi finanziari necessari? Sarebbe saggio utilizzare con criterio il denaro della città, dando priorità ad alcuni temi che oggi sono assolutamente preferenziali per rendere Lugano una città attraente, accogliente ed ancora più vivibile per tutti. È il momento di farlo.

Cristiano Poli Cappelli, candidato PLR al Consiglio Comunale di Lugano