immagine Pixabay

Tempo libero, famiglia, lavoro, studio, salute e affari. Sono gli ingredienti del turismo, lungo o breve che sia; dal 2020 il mondo è cambiato e il comparto turistico ha vissuto una profonda crisi generale.

Il 2020 a Lugano? Un anno perso e prima lo ammettiamo, meglio è.

L’impatto del coronavirus sarà valutabile solo nel medio-lungo termine e dipenderà molto del suo comportamento. Mettiamoci nei panni di un potenziale turista, il che non è difficile.

Dal bombardamento di informazioni che riceviamo attraverso tutti media, emerge uno scenario chiarissimo: una grande confusione.

Primo: il virus è in calo ma potrebbe tornare.

Secondo: quando mi allontano da casa devo mettere in conto la possibilità di ammalarmi.

Terzo: nel posto in cui mi piacerebbe andare, temo di ammalarmi, e al mio rientro c’è la possibilità di contagiare le persone a me vicine.

Questo potrebbe essere con buona approssimazione del nostro scenario, su cui le parole dei media e dei politici svolazzano  informazioni come uccelli neri: “passaporti sanitari”, “quarantene”, “distanziamento sugli aeromobili”, corridoi turistici” ecc. ecc. quindi sapete cosa succederà?

Tutto questo produrrà, nella testa  delle persone, una sola decisione:  stare a casa, e quindiniente vacanze oppure vacanze brevi e di prossimità (diciamo raggio 150/200 km), rigorosamente con mezzi propri, in situazioni ricettive conosciute e strasicure. 

In tempi in cui tutti sono alla ricerca di ricette miracolose per uscire dalla crisi causata dal Covid-19, anche nel turismo si cercano soluzioni, ma quali sono le urgenze?

Costruire  visioni,  progettare, competenze sono gli argomenti che servono a sostenere Lugano.

Valorizzare il territorio, porre il turismo al centro di un insieme di attività, dare impulso alle nostre ricchezze  paesaggistiche,  sostenere  l’enogastronomia, l’arte, il lago, sono i nostri paesaggi culturali, un capitale di inestinabile valore.

Al ritmo del movimento insieme alla ristorazione, hotellerie, commercianti e manifestazioni solo con competenza professionale superiamo l’emergenza “crisi di identità” e Covid-19.

Guido Sassi, esercente, candidato PLR al Consiglio comunale