Si andrà al voto popolare – Il Gran Consiglio non ha paura del popolo – Viva soddisfazione dell’UDC – Coronato l’impegno di Lara Filippini

Il Gran Consiglio approva il rapporto di maggioranza per il Referendum finanziario obbligatorio. Con grande soddisfazione l’UDC prende atto che i deputati ticinesi non hanno dato corda a quelle parti del Gran Consiglio (soprattutto PLR, PS) che non intendono mollare il potere di spendere e spandere a piacimento i soldi dei cittadini senza dare loro la possibilità di esprimersi, definendolo “eccesso di democrazia”. Il Gran Consiglio oggi ha accettato il controprogetto all’iniziativa popolare “Referendum finanziario obbligatorio” (RFO) lanciata dall’UDC, sostenuta da molti esponenti di altri partiti e riuscita nel 2017 con ben più di 12 mila firme. I Ticinesi voteranno quindi l’iniziativa e il controprogetto.

RFO Referendum Finanziario Obbligatorio Lara Filippini

L’iniziativa popolare costituzionale, primo firmatario Sergio Morisoli, chiede che il popolo voti automaticamente tutte le nuove spese ricorrenti che cumulativamente superino i 5 mio di franchi in 4 anni; e tutte le nuove spese che superino i 20 milioni una tantum. Sono esclusi dal meccanismo tutti gli aumenti di spesa che hanno già una base legale valida in vigore. Il comitato promotore, dopo alcune negoziazioni, aveva approvato queste soglie fisse, sebbene avrebbe preferito dei valori soglia percentuali invece di valori soglia nominali.

La commsissione (che ringraziamo espressamente) dopo lunghe trattative e grazie a un lavoro incomiabile, di tenacia e di resistenza di Lara Filippini, ha elaborato un controprogetto di maggioranza contenente alcuni importanti filtri allo scatto del referendum automatico. Fin dalla consegna delle firme nel 2017 gli iniziativisti e in particolare il gruppo UDC hanno affermato e collaborato all’elaborazione di questo compromesso che tenesse conto dello spirito dell’iniziativa ma anche delle oggettive osservazioni di chi pur favorevole al principio lo vedeva troppo rigido nella sua applicazione. Il comitato di iniziativa ha fatto delle concessioni importanti. Questo controprogetto aumenta la soglia critica da 5 a 6 mio di franchi per le spese ricorrenti e da 20 a 30 milioni per le spese una tantum. Inoltre, invece del voto popolare automatico e diretto, questo scatterebbe se e solo se un terzo dei deputati presenti ma almeno 25 chiedono in aula la verifica popolare.

Il referendum finanziario obbligatorio (RFO) esiste già in 18 Cantoni e serve a contenere la spesa pubblica. Ricordiamoci: Ciò che oggi si spende facendo dei debiti, domani i nostri figli lo dovranno pagare! A chi ha paura che si moltiplichino le votazioni rispondiamo: Tranquilli, non sarà così. In base alla statistiche degli ultimi 12 anni, saremmo chiamati a votare solo tre o al massimo quattro grosse spese all’anno su 15. Gli oggetti saranno inseriti nelle abituali tornate di votazioni federali e cantonali, e basta. Voteremo il necessario. Il Gran Consiglio ha dato fiducia al lavoro della Commissione e così il popolo avrà la possibilità di votare o l’iniziativa o il controprogetto.

Oggi in Gran Consiglio hanno vinto il Popolo, la democrazia diretta e il modello svizzero.

UDC Ticino

Sergio Morisoli, capogruppo