Oggi gli Stati Uniti, in base alla promessa fatta da Biden sulla trasparenza nei casi giudiziari, diffonderanno una versione pubblica del rapporto dell’intelligence americana che attribuisce l’uccisione del giornalista Khashoggi avvenuta nel consolato saudita a Istanbul, all’erede al trono saudita Mohammed bin Salman, chiamato spesso MBS.

L’Office of the Director of national intelligence, l’agenzia governativa statunitense che supervisiona il programma di intelligence, ha affermato che la valutazione si basa in gran parte sul lavoro svolto dalla CIA. “Ci sono prove credibili sufficienti per quanto riguarda la responsabilità del principe ereditario. Il rapporto spiegherà tutto”, hanno dichiarato ai giornalisti quattro funzionari che hanno familiarità con il suo contenuto.

Nonostante il governo saudita abbia sempre negato di essere coinvolto, i sospetti caddero subito sul principe ereditario che stava consolidando il suo potere all’interno della litigiosa famiglia. La CIA aveva già concluso un mese dopo l’uccisione, un’indagine che contraddiceva le affermazioni saudite, collegando MBS alla brutale operazione. Il principe l’avrebbe approvata. Sono state esaminate più fonti di intelligence, inclusa una telefonata che il fratello del principe Khalid bin Salman, ambasciatore saudita negli Stati Uniti, ha avuto con Khashoggi dove lo tranquillizzava sul suo viaggio in Turchia dove doveva recarsi per ritirare i documenti di cui aveva bisogno per il suo matrimonio programmato con una donna turca.

Quell’indagine fece cambiare rotta al governo saudita, il quale affermò che Khashoggi è stato ucciso per caso mentre una squadra di 15 agenti legati a MBS cercava di estradarlo con la forza. I sauditi affermarono che la squadra agì da sola senza coinvolgere il principe ereditario.

Documenti sauditi “top secret”, mostrano che gli assassini, per volare a Istanbul, hanno usato due jet privati di proprietà di una compagnia aerea acquistata un anno prima dal principe ereditario, la Sky Prime Aviation con base a Riyadh. Trasferita nel fondo sovrano da 400 miliardi di dollari alla fine del 2017, gli aerei di Sky Prime Aviation sono stati successivamente utilizzati nell’uccisione di Khashoggi del 2 ottobre 2018. Il fondo sovrano del Regno è controllato dalla corona saudita ed è presieduto da MBS.

Oggi la divulgazione di ulteriori informazioni sull’omicidio di Khashoggi non mina più le fonti e i metodi dell’intelligence statunitense. L’ex presidente Trump, il più vicino alla monarchia saudita, scelse proprio Riyadh come destinazione del suo primo viaggio presidenziale all’estero, salutando il regno saudita come il leader del mondo musulmano e un importante produttore di profitti per l’industria della difesa militare statunitense. Trump ha sempre scartato le conclusioni della CIA definendo l’omicidio “un’operazione canaglia” e ha sempre difeso, vantandosene, il principe ereditario contro i tentativi del Congresso di ritenerlo responsabile. “Il crimine contro Khashoggi è stato terribile, e il nostro Paese non perdona. Potrebbe benissimo essere che il principe ereditario fosse a conoscenza di questo tragico evento, forse lo sapeva e forse no”, disse Trump nel 2018, “In ogni caso il nostro rapporto è con il Regno dell’Arabia Saudita. Gli Stati Uniti intendono rimanere un partner costante dell’Arabia Saudita per garantire gli interessi del nostro Paese, di Israele e di tutti gli altri partner nella regione.”, continuò Trump.

I legami tra gli aerei e il principe MBS furono “archiviati” da un gruppo di società di proprietà del Regno saudita, come parte di una causa per appropriazione indebita aperta in Canada contro un ex alto funzionario dell’intelligence saudita, il generale Saad Ajabri, sostenendo che quest’ultimo abbia sottratto miliardi di dollari prima di fuggire dall’Arabia Saudita. L’ex militare, che ora vive a Toronto in Canada, sostiene di essere vittima di un complotto orchestrato dal principe ereditario e teme per la sua vita perché minacciato dal regime. MBS lo considera una minaccia “significativa” a causa dei suoi stretti legami con gli Stati Uniti e delle informazioni altamente “sensibili” che possiede. Ajabri, che ha trascorso decenni nell’intelligence saudita, ha indicato il principe ereditario come la mente dietro lo smembramento e l’uccisione del giornalista. Il genero di Ajabri, Salem Almuzaini, che gestiva la compagnia aerea Sky Prime Aviation, è stato rapito a Dubai e riportato con forza in Arabia Saudita. Le autorità saudite hanno fatto “sparire” anche due dei figli di Ajabri.

Il fatto che il trasferimento della proprietà della flotta di aerei privati ​​nel Fondo per gli investimenti pubblici dell’Arabia Saudita non sia mai stato segnalato, fornisce un altro collegamento tra la morte del giornalista e il principe ereditario. Già ad ottobre 2018, il Wall Street Journal riferì che i jet Gulfstream usati dagli assassini appartenevano a una società controllata da MBS, citando persone che avevano una stretta familiarità con la questione. Il principe ereditario seguiva la compagnia aerea ed era a conoscenza di come venissero usati i suoi aerei.

Non è chiaro come la pubblicazione del rapporto, che potrebbe intrappolare uno dei figli dell’85enne re dell’Arabia Saudita, influenzerà le relazioni diplomatiche tra i due paesi. Biden certamente dovrà definire quale sarà il suo rapporto con la leadership saudita dopo quattro anni in cui Donald Trump ha ignorato e consentito l’illegalità dei sauditi. Dovrà ricalibrare i legami con il regno saudita, ponendo fine al sostegno degli Stati Uniti per l’operazione di guerra in Yemen guidata dai sauditi e riprendendo i colloqui con l’Iran ai quali Riyadh si oppone.

All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha imposto un congelamento temporaneo di miliardi di dollari nella vendita di armi nel mondo arabo, come parte di una revisione degli accordi multimiliardari sulle armi stipulati sotto l’amministrazione Trump, inclusa la vendita di munizioni a guida di precisione all’Arabia Saudita e la vendita dei caccia F-35 agli Emirati Arabi Uniti. Se porre fine ad un accordo sulle armi con l’Arabia Saudita non fosse abbastanza, la Casa Bianca è ora pronta a colpire Riyadh dove fa più male.

Questa mossa segnerà un grande cambiamento nella politica americana nei confronti del mondo arabo.