Dopo l’attacco aereo americano avvenuto in Siria contro le milizie Iraniane, l’Iran cerca un pericolo alleato nell’Iraq, in funzione antistatunitense.   Anche in Israele la situazione è calda: il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha accusato l’Iran di aver attaccato una nave israeliana avvenuto. “E’ stata sicuramente un’azione iraniana, questo è chiaro”, ha detto Netanyahu. Così Israele ha condotto diversi attacchi aerei contro obiettivi iraniani in territorio siriano.

Dopo il primo attacco aereo targato Usa dell’era Biden avvenuto in Siria, contro i miliziani filo Iran, in seguito al quale sono morti diciassette ribelli mediorientali, la situazione tra Iraq, Iran e Israele si fa sempre più tesa.

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Javad Zarif persegue la linea del sospetto definendo per l’appunto “sospetti” i recenti attacchi Usa in Iraq e in Siria, che hanno colpito postazioni delle milizie filoiraniane; “Insistiamo nella richiesta che il governo iracheno identifichi i responsabili di questi incidenti”, ha dichiarato poi in una nota. Quel che preoccupa è che Zarif è stato visitato, per la seconda volta in un mese, dal suo omologo, il rappresentante degli Esteri iracheno, Fuad Mohammed Hussein, e, in questa occasione, Zarif stesso ha dichiarato che gli attacchi USA “potrebbero avere lo scopo di interrompere le relazioni fra Teheran e Baghdad, così come la sicurezza e la stabilità in Iraq”. 

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Javad Zarif

Gli attacchi USA condotti da Biden erano arrivati come “risposta” da parte degli USA a causa di tre separati attacchi missilistici subiti in Iraq il 15 febbraio e proseguiti nei giorni scorsi, nei quali erano stati feriti alcuni soldati americani. Questi attacchi erano presumibilmente avvenuti ad opera di milizie alleate con Teheran.

La motivazione degli attacchi dei ribelli ai danni USA è, con molta probabilità, la rischiosa ripresa dei negoziati sul nucleare tra l’Iran, l’Europa e gli Usa.

il rappresentante degli Esteri iracheno, Fuad Mohammed Hussein

Il 15 febbraio, infatti, a Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, un attacco con razzi “Katiuscia” ha provocato il ferimento di un soldato americano e la morte di un contractor: l’attacco è stato, con tutta probabilità, lanciato dalle milizie filoiraniane.

Solo in seguito al suddetto attacco, gli Usa hanno bombardato gli edifici che ospitavano i ribelli dei gruppi paramilitari pro-Iran e pro-Iraq come Kait’ib Hezbollah e Kait’ib Sayyid al Shuhada, nella Siria orientale, al confine con l’Iraq, provocando la morte di diciassette ribelli.

Tuttavia il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Javad Zarif, ha in seguito denunciato “la manovra degli Stati Uniti” come “pericolosa”, accusando gli USA di voler attaccare le zone di confine di Iraq e Siria e di violare, quindi “la sovranità di entrambi i Paesi”.

il rappresentante degli Esteri iracheno, suo alleato, Fuad Mohammed Hussein, ha dichiarato che il governo iracheno non lascerà che i recenti incidenti in Iraq influenzino le relazioni tra Teheran e Baghdad, dicendosi disposto a promuovere le relazioni bilaterali e assicurando che l’Iraq è disposto a espandere i legami con l’Iran. Hussein ha quindi incontrato il segretario del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale, Ali Shamjani, assieme al quale ha accusato gli Stati Uniti di cercare di espandere le attività terroristiche in Medio Oriente con i suoi ultimi attacchi.

Nel frattempo, anche in Israele la situazione è calda. Venerdì scorso la nave cargo battente bandiera delle Bahamas, Mv Helios Ray, diretta verso Singapore, è stata colpita da un’esplosione, subendo due falle su entrambi i lati dello scafo. Fortunatamente, nessun membro dell’equipaggio era rimasto ferito, ma Israele non ha avuto dubbi su chi avrebbe sferrato l’attacco.

Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu ai microfoni della televisione pubblica Kan, ha così accusato Teheran di aver condotto un attacco a una nave israeliana, la scorsa settimana nel golfo dell’Oman. “l’Iran è il peggior nemico di Israele e sono determinato a fermarlo. Lo stiamo colpendo in tutta la regione” ha dichiarato il premier.

Successivamente, Israele ha condotto, nei dintorni di Damasco, diversi attacchi aerei, anche se la maggior parte dei missili sono stati intercettati dai sistemi di difesa antiaerea, come riferiscono i media statali siriani. Confermando gli attacchi, Israele ha poi confermato che erano destinati contro obiettivi iraniani in territorio siriano.