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Génération Identitaire è uno dei movimenti di estrema destra in più rapida crescita e tra i più importanti in Europa. Fondato in Francia nel settembre 2012, il movimento politico riunisce migliaia di giovani attraverso filiali in Italia, Austria, Germania e Regno Unito. Il gruppo patriottico sostiene la difesa di quello che vede come l’identità e la cultura degli europei bianchi e cristiani dall’immigrazione e dall’islamizzazione.

La politica del movimento è l’allontanamento degli immigrati non europei nei loro paesi di origine o in quelli dei loro antenati. Afferma di essere non violento e non razzista, utilizzando simboli che rappresentano gli scudi dell’esercito greco spartano. Gli Spartani, che resistettero in battaglia all’esercito persiano, rappresentano un esempio di rigore e di educazione.

Non la pensa così il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che con l’approvazione da parte del presidente Emmanuel Macron, ha annunciato dopo la riunione del consiglio dei ministri di ieri, la firma del decreto di scioglimento dell’organizzazione ritenuta con un carattere simile ad una “milizia privata” di estrema destra accusata di incitamento alla discriminazione, all’odio e alla violenza.

La procedura di scioglimento è stata avviata a metà febbraio dopo l’ennesima azione del movimento a fine gennaio contro i migranti ai confini con i Pirenei. I membri del movimento, incoraggiati ad indossare uniformi blu con simboli paramilitari, hanno costituito squadre di sorveglianza per aiutare la polizia a mettere in sicurezza i confini francesi con barriere e recinzioni al valico di frontiera, portando a scontri con migranti e membri di organizzazioni che sostenevano i diritti umani.

Un’azione che aveva scandalizzato il ministro Darmanin e dato il via ad un’indagine per provocazione all’odio razziale. Il decreto punta il dito contro l’incitamento alla violenza contro le persone a causa della loro origine, razza e religione e menziona legami con gruppi di estrema destra dai quali Génération Identitaire riceve supporto logistico e che difendono ideali che invocano odio in nome di teorie razziste o suprematiste.

“Con questa decisione abbiamo posto fine alle attività, a volte violente, di un gruppo che da molto tempo aveva tagliato i legami con la Repubblica Francese”, ha affermato il portavoce del governo, Gabriel Attal.  “Génération Identitaire non difendeva più le idee, era l’ala armata dell’estremismo e della xenofobia”, ha aggiunto. Secondo il ministro Darmanin “L’associazione presenta immigrazione e islam come minacce che i francesi devono combattere e mantiene deliberatamente la confusione tra musulmani, immigrati e islamisti o terroristi”.

Le parole sul sito web di Génération Identitaire non lasciano spazio ai dubbi sulle loro intenzioni: “Chiediamo ai giovani di alzare la testa di fronte alla feccia, di fronte a chi vuole dare la colpa alla nostra vita e ai nostri pensieri, di fronte alla standardizzazione dei popoli e delle culture, di fronte al maremoto di immigrazione massiccia, di fronte a una Scuola che ci nasconde la storia del nostro popolo per impedirci di amarlo, di fronte a una presunta convivenza che si trasforma in un incubo…”. Il leader del movimento con sede a Lione, il 26enne Clément Gandelin, ha dichiarato che verrà presentato appello davanti al Consiglio di Stato per “eccesso di potere”, denunciando il decreto come una procedura politica e un pericoloso attacco alle libertà fondamentali.  

Gandelin non considera responsabile Génération Identitaire delle azioni private di individui isolati e sconosciuti. Allo stesso modo, nega che il movimento agisca come milizia nonostante la sua retorica bellicosa e la sua immagine Spartana. Secondo Gandelin l’emblematica divisa blu non somiglia all’uniforme della polizia ma obbedisce ad una preoccupazione “puramente estetica” e i suoi attivisti non manifestano in strada in assetto armato.

Il movimento Génération Identitaire ha ricevuto donazioni da un membro benefattore di nome Brenton Tarrant, l’attentatore delle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, dove uccise 51 persone nel marzo 2019. Il movimento gestisce inoltre club di boxe vicino al suo quartier generale per allenare i suoi membri in combattimento e autodifesa.

Gli analisti francesi sono convinti che il decreto di scioglimento non dissolve una generazione che continuerà il suo impegno politico in altre forme. Questi giovani sono vicini al pensiero greco differenzialista che afferma l’incompatibilità e l’incomunicabilità fra culture diverse. Un popolo corrisponde ad una cultura e una terra. Un misto di popoli sulla stessa terra porta alla loro scomparsa, e quindi una minaccia. Un pensiero decisamente contrastante con la realtà del variegato mondo moderno.