La Svizzera potrebbe ridurre l’aiuto allo sviluppo di circa 134 milioni di franchi nel 2011.

Il Consiglio nazionale, proseguendo l’esame del preventivo 2011, ha tagliato stamani il budget della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e quello della Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Proposte più drastiche sono state respinte.

La DSC dovrebbe “accontentarsi” l’anno prossimo di quasi 573 milioni. Con 95 voti contro 92, la maggioranza borghese ha tagliato 100 milioni nei mezzi destinati a progetti nei settori dell’acqua e del clima.

L’importo della SECO per l’aiuto economico ai paesi in via di sviluppo dovrebbe scendere da 170 milioni a 136 milioni. La sinistra si è opposta invano a queste economie sulle spalle dei più poveri.

A questo ritmo, la Svizzera non riuscirà mai ad aumentare, come previsto, l’aiuto allo sviluppo allo 0,5% del prodotto nazionale lordo (PIL), hanno rilevato vari oratori dello schieramento rosso-verde. Anche la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf si è pronunciata in questo senso.

Nonostante il taglio di 134 milioni, i mezzi concessi ai paesi poveri aumenteranno rispetto a quest’anno, ha rilevato Markus Hutter (PLR/ZH) a nome della commissione. L’aumento delle spese per le relazioni internazionali raggiunge l’8,1%, ciò che è nettamente superiore rispetto agli altri settori.

Il Nazionale ha respinto anche vari tentativi di siluramento dell’UDC e dell’UDF. È stata così bocciata l’idea di comprimere di 54 milioni i fondi destinati alla coesione dei nuovi Stati membri dell’Unione europea. Non si è nemmeno proceduto alla riduzione di 85 milioni dei contributi alle organizzazioni internazionali, giustificato dal calo del corso dell’euro e del dollaro.