I contadini non dovranno tirare la cinghia. Con 151 voti contro 21, il Consiglio nazionale non ha voluto tagliare nel credito agricolo per il 2012 e il 2013, come proponeva il Consiglio federale. La Camera ha optato per un importo di 6,86 miliardi di franchi, pari al livello attuale. Il dossier va agli Stati.

Il governo voleva ridurre la fattura a 6,73 miliardi. A parte qualche liberale-radicale, nessun deputato ha seguito gli inviti del nuovo ministro dell’agricoltura Johann Schneider-Ammann, che ha insistito sulla precarietà delle finanze federali.

Il Nazionale non ha voluto tener conto in questo credito delle misure previste nel prossimo programma di economie. Tagli nell’agricoltura sono insostenibili. Colpirebbero un settore che richiede tempo, ha sottolineato Christoph Darbellay (PPD/VS).

Rispetto al progetto sottoposto dal Consiglio federale, il Nazionale ha corretto verso l’alto il credito per la produzione e lo smercio (+81 milioni su un totale di 844). Il miglioramento delle basi di produzione e delle misure sociali riceverebbero 388 milioni (+37) e i pagamenti diretti 5,626 miliardi (+12 mio).

Questa versione l’ha spuntata con 101 voti contro 76, grazie al sostegno di UDC, PPD e PBD. Il PLR, i Verdi e il PS erano d’accordo nel limitare la fattura a 6,798 miliardi.

Forti del loro successo, i difensori della causa contadina avrebbero voluto mantenere fino al 2015 gli importi spesi. Tuttavia, questa proposta è stata respinta con 91 voti contro 87 e 1 astenuto.

Il programma agricolo 2014, come pure il prossimo credito quadriennale, dovrebbero essere esaminati dal parlamento all’inizio della prossima legislatura. Non è dunque il caso fino ad allora di firmare un assegno in bianco, hanno sostenuto gli avversari.