Una persona su quattro a livello mondiale ha pagato almeno una bustarella nel corso degli ultimi 12 mesi. E’ il dato desolante reso noto giovedì 9 dicembre in occasione della Giornata mondiale della lotta alla corruzione.
Lo studio è stato realizzato dall’agenzia non-governativa di Berlino, Transparency International. Sono state considerate 91mila persone in 86 paesi. Le bustarelle sono state pagate a servizi sanitari, alle autorità fiscali, alla polizia. Stando ai sondaggi, il 29% di chi ha avuto contatti con le forze dell’ordine ha pagato una bustarella.
Il fenomeno della corruzione è particolarmente diffuso nell’Africa sud-sahariana: la percentuale di chi paga bustarelle è addirittura del 50%. La percentuale è del 36% nell’Africa del Nord e in Medio Oriente, del 32% nei paesi dell’ex blocco sovietico, del 23% nell’America del Sud, del 19% nei Balcani e in Turchia, 11% in Asia e nei paesi del Pacifico e solo 5% in Europa e nell’America del nord.
I sei paesi dove sono state pagate più bustarelle sono l’Afghanistan, la Cambogia, il Camerun, l’India, l’Irak e la Liberia. Chi ha pagato lo ha fatto soprattutto per evitare problemi o per accelerare procedure amministrative.
Sempre nell’ambito della corruzione, un ulteriore studio realizzato dal Transparency International ha mostrato come il 79% delle persone intervistate non abbia alcuna fiducia nei partiti politici. Questa percentuale era del 69% nel 2009. L’aumento della sfiducia è soprattutto dovuto alla crisi economica, che ha portato alla luce, secondo gli intervistati, l’estesa corruzione delle istanze politiche e giudiziarie.