PLR, PS, Lega, Verdi e UDC nel 2007 hanno commesso un grosso errore e hanno mancato di rispetto alle Valli ticinesi! Fosse per loro un noto quotidiano ticinese martedì non avrebbe probabilmente potuto titolare “primo weekend con i fiocchi al Nara e Airolo-Pesciüm”.

Sempre questa settimana i Comuni di Airolo e Quinto non avrebbero potuto inaugurare la nuova gestione degli impianti di Airolo-Pesciüm. Qualcuno a suo tempo ebbe pure il coraggio di affermare che in Ticino occorreva cessare tutte le attività invernali legate agli impianti di risalita delle nostre Valli.
Che follia, oggi per fortuna relegata ai verbali di una serie ignobile di discussioni parlamentari.

Correva l’anno 2007, il PPD, in solitaria e fortemente criticato, in Gran Consiglio si schierò a sostegno della volontà del Governo ticinese di concedere un aiuto finanziario mirato – molto esiguo, ma strettamente necessario – alle stazioni invernali ticinesi. Le discussioni furono virulente, gli argomenti seri lasciati in disparte, più dei problemi concreti delle stazioni interessate si parlò di presunti interessi personali in gioco e di errori commessi nel passato. Le pagine dei giornali si riempirono, ma il dibattito non si concluse. Una totale mancanza di rispetto nei confronti di queste realtà e dei loro abitanti.
In discussione vi era l’approvazione di un credito destinato ad aiutare le società proprietarie degli impianti a coprire i costi di manutenzione ricorrenti. Un sostegno modesto ma significativo, poi (comunque) giunto tramite altri canali, con innumerevoli risvolti positivi sulle micro-realtà economiche locali. Basti pensare ai benefici diretti legati all’apertura delle stazioni per gli esercizi pubblici, gli alloggi, le varie piccole imprese e aziende locali, i numerosi cittadini che trovano impiego temporaneo. Un impegno finanziario esiguo dell’Autorità cantonale, che significava comunque un impegno generale a sostegno di comprensori
periferici del Cantone – cardine dell’azione politica del PPD ticinese – che necessitano fortemente di attività economiche quali elementi per evitare lo spopolamento, l’impoverimento e la fuga verso i centri urbani del Cantone. Attività economiche che rafforzano e stimolano la complementarietà tra comprensori urbani e realtà periferiche.

Oggi, solo tre anni dopo quei momenti di totale noncuranza del Parlamento cantonale, possiamo affermare con convinzione che – anche se ancora confrontati a difficoltà e sfide quotidiane – i comprensori di Bosco Gurin, Cardada, Carì, Nara, Campo Blenio e Airolo stanno confermando, con le propria forze e con un impegno straordinario, l’importanza di continuare a offrire alla popolazione ticinese la possibilità di praticare gli sport invernali. Il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche resta evidentemente necessario – Comuni, ma anche Cantone – ma gli effetti generali vanno ben oltre il mero risultato economico di chiusura annuale delle società. Il sostegno forte e solitario del PPD alle problematiche e alle necessità delle Valli ticinesi si è rivelato positivo. Gli impulsi forniti allora sono stati recepiti e a livello locale, soprattutto grazie allo straordinario impegno degli amministratori comunali: oggi si agisce con la ferma volontà di mantenere attivi in inverno gli impianti di risalita. Nel futuro prossimo vi sono nuove sfide da vincere. Mi piace pensare che la politica ticinese sia capace di non più inciampare nei discorsi del 2007, ma comprenda subito l’opportunità di poter garantire ai comprensori interessati ogni sforzo possibile per mantenere in vita cabinovie, seggiovie e sci-lift che non solo portano in quota gli amanti della neve, ma danno ossigeno vitale alle realtà economiche locali.

Marco Romano, segretario cantonale e direttore Popolo e Libertà