Julian Assange un penoso prodotto della società occidentale? Parrebbe di sì stando a quanto si legge nell’articolo firmato da Victor Davis Hanson sul sito “L’Occidentale.it”.

Un articolo in cui già il titolo la dice lunga: Assange cuor di leone è un codardo di fronte a Islam, Cina e Russia.
“Julian Assange, il volto pubblico di WikiLeaks, tra le altre cose è un codardo – scrive Hanson – Essere impavidi avrebbe comportato incontrare i dissidenti iraniani, i giornalisti russi, i pachistani cristiani, gli attivisti dei diritti umani cinesi – per raccogliere e divulgare qualunque informazione segreta legata al tormento istituzionalizzato dei regimi autoritari dei loro Paesi. Questo sì che sarebbe stato rischioso.
Assange gira per l’Europa nordoccidentale in mezzo a quelle stesse elite facoltose i cui protocolli economici e di sicurezza fa di tutto per mettere a repentaglio (…) Perché nella sua ricerca della via maestra per la diffusione della verità cosmica e della giustizia, Assange il vagabondo non percorre qualche stradina secondaria in Medio Oriente, in Messico o Africa Centrale?”

E ancora: “In realtà, Assange è uno dei penosi prodotti dell’Occidente postmoderno. E’ senza principi. Dà l’impressione di pensare che divulgare comunicati segreti serva a mostrare che il vasto complesso militar-industriale-finanziario di destra sta danneggiando la popolazione più ricca e libera nella storia della Civiltà Occidentale o dell’intero mondo globalizzato – quello stesso mondo che negli ultimi vent’anni ha fatto più di quanto non sia mai avvenuto in tutta la storia conosciuta per eliminare la povertà e diffondere la libertà.
Assange come qualche sbruffone riciclato di sessantottino con la sua filosofia del “esprimi-sempre-tutti-i-tuoi-sentimenti”, dà l’idea di credere che la trasparenza al massimo grado sia uguale all’onestà, senza che gli passi minimamente per la testa che la verità è il prodotto finale, il risultato, di una combinazione di auto-riflessione, auto-critica e introspezione.
E un narcisista. Come tutti coloro che sono imbevuti di egocentrismo e negano la propria stupidità, sostiene che avrebbe voluto che Wikileaks rimanesse parte di un anonimo sforzo collettivo – mentre ci ha dimostrato esattamente il contrario, visto che ha sorvolato il globo, rilasciato interviste a dozzine di media diversi, lanciato minacce, pontificato sui leader mondiali che secondo lui dovrebbero dimettersi, e promesso di sganciare imbarazzanti tonnellate di gossip.
Come tutti i narcisisti, quando gli viene ricordato che la sua sconsideratezza potrà causare violenza, caos, morti, liquida le critiche come insignificanti rispetto al Bene che lui riesce ad elargire. Quando afferma: “sono diventato un parafulmine”, intende dire “Sono la Lady Gaga delle soffiate.”