Il 2 dicembre scorso un team di scienziati che operava per conto della Nasa, l’ente aerospaziale statunitense, aveva annunciato in pompa magna una scoperta eccezionale : la prova che esseri alieni vivono sulla Terra. Il titolo che era apparso sui media già tre giorni prima suonava più o meno così: Giovedì due dicembre la Nasa svelerà la prova dell’esistenza degli alieni sulla Terra.
Chi agli alieni ci crede era ovviamente andato in fibrillazione e già pregustava chissà quale strepitoso, sensazionale ed epocale annuncio. Invece la grandissima scoperta era quella di un batterio scoperto in un lago della California (nella foto) e capace di integrare arsenico nel suo DNA. Per questa caratteristica gli scienziati lo avevano definito un essere alieno.
Da subito la comunità scientifica era stata prudente e non si era sbilanciata troppo nelle sue esternazioni ma ora le critiche piovono a raffica.

In un suo blog, un microbiologista si chiede “Di fronte a questa scoperta non so se gli scienziati della Nasa siano di qualità mediocre oppure se l’ente aerospaziale l’abbia fatta confezionare per ottenere fondi per finanziare la ricerca di vita nello spazio.”

Il team di scienziati ha fatto sapere che “dobbiamo ancora lavorare molto per far capire l’importanza di questa scoperta. Siamo comunque disposti a fornire campioni di DNA del batterio agli scienziati che volessero provare a tirare le proprie conclusioni.”
Fra le critiche pervenute alla Nasa e agli scienziati vi è la supposizione che in realtà la struttura in arsenico altro non sia che una struttura in fosfato e in questo caso la scoperta non sarebbe più tale. Infatti il fosfato è un elemento di base necessario conosciuto da tutti gli scienziati per il ruolo che ricopre nello sviluppo della vita.