Campione anche di umiltà

L’ indimenticato allenatore nella nazionale Azzurra di calcio, l’uomo che dopo 44 anni riportò in Italia la Coppa del Mondo, si é spento durante la notte a Milano, a seguito di una grave malattia . Bearzot aveva 83 anni. Lascia la moglie Luisa, i figli Glauco e Cinzia.

Il massimo splendore della sua carriera lo raggiunse durante il Mondiale del 1982.  Alla guida di una squadra assediata con il mondo calcistico italiano allo sfascio che usciva dal calcioscommesse, un centravanti -Paolo Rossi- reduce da una lunga squalifica, Bearzot creò un gruppo perfetto.  Fu un Mondiale a nervi tesi quello in Spagna, nacque il famoso fenomeno del silenzio stampa, poi replicato infinite volte, e l’ Italia dell’uomo della pipa in finale sbaraglia la Germania e vince il mondiale. Ancora oggi si pososno ritrovare le imamgini di Pertini in piedi con Juan Carlos, l’urlo di Tardelli, la Coppa alzata al cielo da Zoff, ma poi anche di lui: elegantissimo, in giacca bianca. Un signore d’altri tempi se n’è andato.