”Siamo pienamente solidali con l’ambasciatore svizzero e con tutto il personale di quella rappresentanza diplomatica, oggetto di un deplorevole atto di violenza che merita la nostra più ferma condanna”.
Con queste parole il ministro italiano degli Esteri, Franco Frattini ha commentato l’esplosione del pacco bomba di stamattina all’ambasciata svizzera a Roma.
Frattini ha sottolineato che “al sentimento di sincera solidarietà verso gli amici svizzeri si accompagna l’augurio che il dipendente della rappresentanza diplomatica rimasto ferito possa giungere al più presto a un pieno recupero.”
Prosegue intanto il lavoro di analisti ed esperti di antiterrorismo e intelligence per risalire agli autori dell’attentato, che ha causato il grave ferimento del fattorino che aveva aperto il pacco bomba. L’esplosione ha procurato all’uomo gravi ferite alle mani.
Dalle prime informazioni raccolte gli inquirenti non avrebbero dubbi sulla matrice anarchica dell’attentato, anche se al momento non sono giunte rivendicazioni né risulterebbero legami con i pacchi bomba spediti nelle scorse settimane alle principali rappresentanze diplomatiche europee.
In particolare, viene fatto notare da fonti qualificate, che nelle carceri svizzere sono detenuti diversi anarchici italiani: tra questi Costantino Ragusa, Silvia Guerini e Luca Bernasconi, quest’ultimo un ticinese residente in Italia.
I tre sono stati arrestati dalle autorità svizzere lo scorso 15 aprile con l’accusa di preparare un attacco contro una sede svizzera dell’Ibm. Farebbero parte di un gruppo di eco-terroristi denominato Il Silvestre e nella loro auto sarebbero state trovate ingenti quantità di esplosivo.