Si avvicina a grandi passi Natale e per la famiglia della piccola Yara Gambirasio l’angoscia della sparizione della figlia non conosce sosta, ma anzi, aumenta giorno dopo giorno.
L’assoluto riserbo mantenuto dagli investigatori, forse memori della vicenda di Avetrana dove le televisioni con la loro presenza avevano in qualche modo generato forti pressioni sull’inchiesta, spiazza la stampa scritta e parlata. Giornalmente sui giornali si leggono nuove teorie sulla sparizione, dettagli magari ininfluenti vengono additati come possibili indizi per poi essere regolarmente smentiti il giorno dopo, o addirittura dopo poche ore.

Nel frattempo fra testimoni, sedicenti medium, messaggi anonimi, nulla ancora – almeno ufficialmente – porta una luce nuova sulle indagini. Nulla ancora aumenta o diminuisce la speranza che Yara, giovane promessa della ginnastica artistica possa far presto rientro a casa. Quando in pericolo vi sono giovani vittime per tutti aumenta il dispiacere, aumenta l’ansia di sapere, aumenta la speranza che per una volta si assista ad una storia a lieto fine.

Fra Avetrana e Brembate, paesi che in pochi giorni hanno conosciuto la ribalta televisiva con collegamenti televisivi giornalieri e trasmissioni a tema, sembra non esserci nessun filo comune se non la fede, la grande fede che ha portato la mamma di Sarah alla convinzione di rivedere un giorno la figlia e sempre la fede che spinge Brembate a veglie di preghiera nella speranza che un segno o un messaggio possano illuminare la via del ritorno della piccola Yara.

Auguriamoci che gli inquirenti abbiamo piste più precise da seguire, indizi reali che prima o poi possano condurre agli autori o all’autore della sparizione della ragazzina. Auguriamoci che abbiano almeno qualche certezza che la stampa non conosce ma che possa aiutare a soluzionare il mistero.

Per ora rimane la grandissima solidarietà di tutti i volontari, forze dell’ordine, protezione civile e pompieri che instancabili battono il territorio centimetro dopo centimetro, incuranti delle condizioni meteo, della fatica, delle frustrazioni che in mancanza di risultati tangibili inevitabilmente possono colpire l’uomo.

Auguriamoci che il Natale riporti a casa Yara Gambirasio.