Le città sono una meta turistica interessante anche durante la stagione invernale. Quelle elvetiche hanno migliori chance di crescita e nel confronto internazionale sono più concorrenziali sui prezzi rispetto alle località alpine. E’ quanto rileva Jürg Schmid, direttore di Svizzera Turismo, in un’intervista pubblicata oggi dai quotidiani “Der Bund” e “Tages-Anzieger”.

Anche con la sterlina e l’euro a bassi livelli, i pernottamenti a Londra e Parigi sono ancora molto costosi, rileva Schmid, aggiungendo che tuttavia l’evoluzione attuale dei tassi di cambio è drammatica e mette sotto pressione anche la competitività delle città elvetiche.

Interrogato a proposito della forte frequenza prenatalizia a Zurigo di turisti italiani, Schmid risponde che la città è ben posizionata e che ha molto da offrire anche culturalmente. Con l’apertura nel 2017 della nuova galleria ferroviaria sotto il San Gottardo e nel 2019 sotto il Monte Ceneri, Zurigo avrà l’occasione del secolo: Milano e il suo bacino economico saranno più vicini. Nel 2015 nella metropoli lombarda si terrà la nuova Esposizione mondiale: a 20 km dalle frontiere svizzere sono attesi 20 milioni di persone, rammenta il direttore di Svizzera Turismo. Tale manifestazione rappresenta una grande chance anche per tutta la Svizzera, afferma Schimd.

Dal 2012 la Confederazione intende versare all’organizzazione solo 42,5 milioni di franchi invece degli attuali 47,5 milioni, definendo nel contempo una strategia di crescita. Espansione significa un incremento della domanda e la promozione della domanda è il compito principale di Svizzera Turismo, sottolinea Schmid.

“Se si mira a un turismo fiorente non dobbiamo ridurre la nostra visibilità”, osserva. Nei mercati dell’Estremo oriente la Svizzera ha ottime chance. Se i cinesi pensano alle Alpi, pensano alla Svizzera. Ciò ha un legame diretto con il marketing. Le campagne diventano però sempre più care – non da ultimo a causa dell’inflazione. In India ad esempio i costi per l’affitto e i salari salgono del 9% all’anno. “Se nel contempo il nostro budget è tagliato del 9%, togliamo al settore le sue chance di globalizzazione – e alla Svizzera numerosi posti di lavoro”, avverte.