Un accordo transitorio israelo-palestinese diverrebbe possibile nel caso in cui il negoziato sulle questioni più di fondo dovesse fallire. Lo ha confermato ieri in un’intervista televisiva il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ipotizzando per la prima volta una simile opzione.
I colloqui di pace fra israeliani e palestinesi sono bloccati dallo scorso settembre, da quando Israele ha rifiutato di prolungare il parziale blocco alla costruzione di edifici colonici in Cisgiordania.
Un portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha immediatamente respinto la possibilità di un accordo di pace transitorio, affermando che le questioni di Gerusalemme e dei profughi vanno risolte e non possono essere rinviate nel tempo.

Commentando le dichiarazioni di Netanyahu, a Washington un portavoce del dipartimento di Stato ha detto che gli Stati Uniti si stanno dando da fare per arrivare a un accordo di pace e che la posizione del governo americano è quella di restare impegnati a lavorare con le parti per ottenere un accordo quadro su tutte le questioni di fondo.