Gli accordi di Schengen, per l’ UDC Svizzera sono un disastro, un’illusione sempre più cara, uno spazio di insicurezza e intendiamo denunciare e rinegoziare l’intesa.

Per i democentristi la Svizzera, dovrebbe seguire l’esempio di Gran Bretagna e Irlanda, che mantengono il controllo delle loro frontiere e dei visti, solo a queste condizioni é possibile proseguire la collaborazione in materia.


UDC pronta a contestare gli accordi di Schengen.

Per l’ UDC a due anni dell’entrata in vigore di Schengen, il bilancio é assolutamente negativo. Il numero di clandestini non accenna a diminuire e si assiste al nuovo fenomeno di organizzazioni malavitose che operano proprio grazie all’assenza di controlli alle frontiere. Il sistema di informazioni di polizia SIS non funziona, sempre secondo l’UDC, e c’è confusione sulla ripartizione di competenze tra polizie cantonali e guardie di confine. Ulteriore problema sollevato dal partito di Brunner riguarda l’evoluzione degli accordi, che l’UE aggiorna a ritmi settimanali 112 adattamenti in due anni e alla Svizzera non resta altro che adeguarsi senza poter dire la sua.

Sul piano dei costi la fattura a carico della Confederazione per la partecipazione continua a salire, toccando i 185 milioni di franchi, ben lontano dai 7,4 milioni stimati a suo tempo dal Consiglio federale.

fonte rsi