Peter Bodenmann, albergatore a Briga (VS) ed ex presidente del partito socialista svizzero, denuncia il rafforzamento del franco nei confronti dell’euro e chiede che venga messo un termine a questa “girandola infernale”.
“Se vogliamo metter fine a una situazione che distrugge migliaia di posti di lavoro dobbiamo legare il corso del franco a quello dell’euro – ha dichiarato Bodenmann in un articolo apparso sul domenicale “Der Sonntag” – Il corso del franco ha effetti disastrosi per la nostra economia. Purtroppo ancora non ce ne rendiamo conto, ma fra qualche mese non sarà più possibile ignorare il problema.”

Secondo Jan-Egbert Sturm, capo dell’Ufficio delle ricerche congiunturali del politecnico di Zurigo, di per sé l’operazione proposta da Bodenmann sarebbe credibile e fattibile ma politicamente il paese non è ancora pronto a prenderla in considerazione. Per la Svizzera legare il corso del franco a quello dell’euro significherebbe infatti perdere una parte importante della propria sovranità.

Walter Wittmann, professore di economia presso l’Università di Friborgo ritiene che se il franco persisterà nel suo rafforzamento la Svizzera si vedrà costretta ad entrare nella Zona euro. Adottare l’euro sarebbe, secondo lui, l’unica maniera di salvare i posti di lavoro di migliaia di persone.
“Gli svizzeri non vogliono sentir parlare dell’adozione dell’euro – spiega Wittmann – ma in un tale contesto per un paese piccolo come il nostro è dannoso continuare ad avere la sua propria moneta. Dobbiamo rinunciare a questo pericoloso patriottismo finanziario e voltarci verso la moneta unica europea.”