Sale la tensione sui titoli di stato portoghesi, con Germania, Francia, Olanda e Finlandia che fanno pressione affinché il paese accetti gli aiuti del Fondo monetario internazionale e dell’Unione Europea, per un valore stimato fra 60 e 80 miliardi di euro.
Pressione germanica subito smentita da Berlino: “Non è nella strategia del governo tedesco il fare pressioni sul Portogallo affinché accetti gli aiuti per emergere dalla crisi del debito – ha detto Steffen Seibert, portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel.

L’appello, secondo quanto scrive il quotidiano The Telegraph, arriva a due giorni dalla prima asta del 2011 dei bond portoghesi, prevista per mercoledì 12 gennaio.
Il quotidiano portoghese Publico, nella sua edizione di ieri, ha ammesso che il salvataggio del paese è una opzione inevitabile e che solo un miracolo salverà il Portogallo dall’ingerenza del Fondo monetario internazionale.
Gli aiuti verso Lisbona – si legge nell’articolo – servirebbero a proteggere la Spagna, che potrebbe essere il prossimo paese Piigs a catalizzare l’attenzione degli investitori.

Alla situazione del Portogallo è interessata anche la Cina, pronta a comprare da 4 a 5 miliardi di titoli del debito pubblico portoghese. Un intervento, quello del governo di Pechino, che non raccoglie le simpatie dell’Europa, la quale preferisce tenere “i tentacoli” del paese asiatico lontani dalla fragile economia europea.