Da quando Julian Assange è finito in carcere, il sito WikiLeaks perde qualcosa come 500mila euro a settimana. E’ quanto ha confermato lo stesso Assange, in un’intervista rilasciata al quotidiano romando La Tribune de Geneve. Il 39enne australiano si trova agli arresti domiciliari in Gran Bretagna, mentre le autorità giudiziarie inglesi valutano la richiesta per la sua estradizione avanzata dalla Svezia (dove l’uomo è accusato di molestie sessuali su due donne).
Assange non ha spiegato il motivo delle difficoltà finanziarie di WikiLeaks ma probabilmente è perché diverse banche e società di intermediazione finanziaria hanno interrotto i loro rapporti con il sito, fatto che complica la raccolta di fondi.

Di queste difficoltà finanziarie Assange aveva già parlato in un’intervista al Sunday Times, nel dicembre scorso. Difficoltà che ha cercato di aggirare firmando accordi per la pubblicazione della sua autobiografia, un’operazione che gli porterebbe circa 1 milione e 200mila euro. Assange ha spiegato che attualmente questo non cambia nulla alla situazione, in quanto questi soldi sarebbero disponibili solo nel giro di due anni, qualora il suo libro diventasse un best-seller.

Per il gennaio di quest’anno Assange aveva promesso di pubblicare su WikiLeaks i file relativi ad una grande banca statunitense, centinaia di documenti – aveva spiegato – capaci di produrre un cataclisma sui mercati finanziari statunitensi. Il progetto è per ora fermo, reso inattuabile proprio per la mancanza di fondi.