Operatori del back-office, commerciali di medio livello, banchieri e broker, junior e senior, lavoratori dell’alta finanza che a Natale non hanno ricevuto, come invece accadeva ogni anno, bonus legati alle performance e agli extra rendimenti portati alla banca in cui lavorano. A Manhattan li chiamano “Zeros”, ossia gli Zero bonus.
E’ quanto si legge sul quotidiano economico Il Sole 24Ore, dove viene spiegato che ufficialmente gli Zeros sono nati a dicembre 2010 e che visto come vanno le cose si prevede che esisteranno per un bel pezzo.

“La decisione di non distribuire premi ad ampio raggio – si legge nell’articolo de Il Sole 24Ore – è figlia della crisi finanziaria e soprattutto dell’intento di frenare la speculazione. Ma si tratta anche di una manovra psicologica.
I bonus, infatti, sono agganciati alla produzione di valore aggiunto. Il valore aggiunto, nella maggior parte dei casi, deriva dall’abilità dagli adetti ai lavori del settore bancario di realizzre profitti da operazioni di trading o da altre forme di speculazione. Quindi, pubblicizzare una frenata ai bonus equivale per una banca, di questi tempi più che mai, anche a sganciarsi dall’elenco dei cattivi speculatori.
Nel club degli Zeros ci saranno molte posizioni senior. Per i loro conti correnti però c’è poco da temere. Molti istituti hanno adottato per quest’anno una nuova strategia, aumentando il monte salari per compensare il taglio dei bonus.
Non a caso Goldman Sachs ha aumentato (nel 2010) gli stipendi dei dirigenti da 300mila a 500mila dollari. Stessa strategia adottata da Morgan Stanley e dal Credit Suisse che hanno raddoppiato la busta paga dei manager da 200mila a 400mila dollari.

Per motivi psicologici (lanciare nell’immaginario collettivo degli investitori l’idea che la speculazione è in fase calante) e per motivi di budget, la nuova cultura zero-bonus rischia di avere un impatto sul micro sistema economico di Manhattan.
Si prevede, infatti, un cambio delle abitudini di spesa dato che spesso i bonus vengono utilizzati per l’acquisto di beni di lusso. Per questo non pochi nelle sale di Wall Street sono convinti che immagini come quella del trader che acquista a fine anno un appartamento da 10 milioni di dollari a Manatthan o Greenwich pagando cash sono destinate, con l’avvento della cultura degli Zeros, ad annebbiarsi.”