Da quando in Tunisia è iniziata la rivolta del popolo contro il regime del presidente Ben Ali, la stampa locale segue la stretta direttiva del governo di non rilasciare informazioni su quanto accade. La censura riguarda anche Internet, con il blocco dei siti esteri – in particolare quelli francesi – suscettibili di parlare della sommossa tunisina.

Le notizie che riescono a passare attraverso le maglie della censura e a giungere sino ai TG esteri e sul Web mostrano solo una parte di quanto sta accadendo in Tunisia. La censura online, presente anche in tempi di normalità, è stata rinforzata. Diversi blogger sono stati individuati e condotti in prigione.
Sono finiti in carcere anche alcuni giornalisti, arrestati mentre filmavano gli scontri tra manifestanti e polizia. Il regime del presidente Ben Ali vuole limitare la fuga di notizie verso l’estero, per non compromettere i suoi rapporti con i governi occidentali.