Se si fosse votato il 4 gennaio, l’iniziativa popolare “per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi” avrebbe probabilmente raccolto una debole maggioranza di consensi.

In piena campagna per i pro e i contro
Con un margine d’errore di tre punti percentuali, il 52% delle persone interrogate dall’Istituto di ricerche gfs.berna su mandato di SRG SSR approvava il testo, contro il 39% che lo respingeva. Il 9% dei consultati non aveva un’opinione definitiva.
Oltre all’opposizione classica tra destra e sinistra, il tema divide nettamente le donne (maggioritariamente favorevoli) e gli uomini (tendenzialmente contrari). L’esito della consultazione è assolutamente incerto.
A cinque settimane dalla votazione, la proporzione di elettori che già ha un’opinione è superiore alla media stabilita da gfs.berna alla vigilia delle votazioni passate. Gli indecisi e la mobilitazione dell’elettorato generata dalla campagna non permettono però di prevederne l’esito, scrive l’Istituto, pur ricordando che generalmente il consenso per le iniziative popolari cala durante la campagna.