Ieri sera in un discorso televisivo, oltre al suo abbandono della scena politica nel 2014 (quando avrà 77 anni), il presidente della Tunisia Ben Ali ha promesso l’alleggerimento della repressione, la diminuzione del costo dei generi alimentari e l’abolizione della censura sui siti Internet. Molti siti web bloccati da anni sono già stati resi visibili e il canale televisivo Tunis 7 ha potuto intervistare in studio il presidente della Lega tunisina per i diritti umani Mokhtar Trifi e l’islamico moderato Salaheddine Jourchi. Durante la trasmissione i due hanno chiesto al governo la liberazione di Hamma Hammami, il leader dell’opposizione arrestato l’altro ieri, da una squadra di poliziotti che lo hanno prelevato dal suo domicilio di Tunisi.

“Non mi ripresenterò alle elezioni del 2014 – aveva dichiarato ieri Ben Ali, presidente della Tunisia da ben 23 anni. Ma oggi le proteste sono continuate e migliaia di persone sono scese nelle strade delle principali città del paese per chiedere a gran voce la sua partenza immediata.
Oggi la polizia ha cambiato tattica : non ha cercato di fermare i manifestanti, si è limitata a formare cordoni di sicurezza di fronte agli edifici sensibili, come il Ministero degli interni. Testimoni hanno comunque individuato agenti in borghese intenti a filmare la folla che passava scandendo slogan contro il presidente.

“La situazione è molto critica, potrebbe precipitare da un momento all’altro – ha dichiarato Ahmed Nadjib Al Shabi, segretario del Partito democratico progressista, all’opposizione in Tunisia, intervistato dalla tv satellitare Al Arabiya – Il popolo vuole riforme vere e non sentire promesse. Il governo deve stare attento perché la situazione potrebbe sfuggirgli di mano.”
Nel tentativo di limitare assembramenti che potrebbero rivelarsi pericolosi, il Ministero tunisino dello Sport ha annullato tutte le manifestazioni sportive previste per il fine settimana.

Un soldato tunisino saluta una vittima degli scontri durante il suo funerale. Bizerta, 13.1.2011 (dal sito Nawaat.org)