E’ iniziato oggi a Bruxelles il vertice dei ministri delle finanze dei paesi membri dell’Unione europea. Un vertice dove si cercherà la soluzione alla crisi dei debiti sovrani e si valuterà la funzione del Fondo detto “salva-Stati” e la possibilità che venga ampliato e migliorato per aiutare soprattutto Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna.

Un vertice che sin dalle prime battute evidenzia la mancanza di intesa sulle misure da adottare. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha accusato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, di complicare la situazione con i suoi appelli per un aumento delle capacità del Fondo.
Già mercoledì scorso Barroso aveva messo sotto pressione i leader dei paesi dell’Unione affinché valutassero entro inizio febbraio la possibilità di aumentare le disponibilità di questo fondo, che attualmente dispone di 440 miliardi di euro a garanzia degli Stati della Zona euro, ai quali si aggiungono i prestiti del Fondo monetario internazionale e dell’Unione europea per un totale di 750 miliardi di euro.

“Le proposte isolate di Barroso non rendono la situazione più facile, al contrario la complicano – ha detto Schaeuble, intervistato dalla radio tedesca, a poche ore dall’inizio del vertice.
Sabato scorso il ministro tedesco aveva dichiarato alla Frankfurter Allgemeine Sonntagzeitung che “Nessun Paese dell’Unione europea ha bisogno di ricorrere al fondo di emergenza (…) Escludo che in questo momento paesi come Portogallo, Spagna o Belgio abbiano bisogno di tali aiuti. Non spingiamo nessuno a ricorrere al Fondo salva-Stati, tanto più che vi sono delle condizioni assai stringenti per quel che riguarda le politiche nazionali in materia di bilancio e finanze.”