Il recente annuncio della Società Rabadan di ritoccare verso l’alto il prezzo d’entrata alla Città del Carnevale di Bellinzona ha scatenato l’indignazione di Massimiliano Ay, Segretario del Partito comunista e dei suoi fedelissimi.

Dalla comoda seggiola di una scrivania è molto facile criticare una società privata per una decisione che comunqueè stata sicuramente ben ponderata. Critiche legittime, sia chiaro, in un paese dove vi è libertà d’espressione come nel nostro.

Veicolare l’aumento deciso dal Comitato, e qui sta la vera genialità degli oppositori, sotto forma di una percentuale può fare un certo effetto, bisogna riconoscerlo. Ma per chi frequenta il Carnevale di Bellinzona la realtà appare ben diversa. Quaranti franchi per un programma che offre sei serate, un impareggiabile corteo, una gustosa risottata, tiro alla fune, animazioni e innumerevoli altri programmi collaterali a conti fatti risulta in assoluto il biglietto d’entrata fra i più economici del Cantone.
Altri Carnevali, che si sono affrettati ad annunciare che loro non ritoccano i prezzi, chiedono ad esempio 15 franchi per il venerdì sera e 20 franchi per il sabato, senza che questo scateni le ire dei comunisti o di chi cavalca la popolarità del Rabadan per semplici scopi elettorali.

Organizzare una manifestazione come il Carnevale bellinzonese, che porta lustro a tutto il cantone e che richiama gente anche da oltre confine non è come organizzare una sfilata di protesta con quattro bandiere e due megafoni.
Non faccio parte della Società Rabadan, ma per esperienze passate so quante ore di sacrifici e impegno e quante persone, fra volontari e stipendiati, sono necessari all’organizzazione di un simile evento.
Non penso che l’intento di questa società sia quello di discriminare qualcuno ritoccando verso l’alto il costo del biglietto d’entrata. Credo sia stata una scelta valutata attentamente e in qualche modo intesa a garantire un futuro alla manifestazione, portando quei continui miglioramenti a tutto vantaggio dei partecipanti.
Come quantificare allora il costo odierno di molti concerti musicali come ad esempio Moon and Stars a Locarno, dove il costo del biglietto varia fra gli 80 e 120 franchi? Ecco che allora i 40 franchi bellinzonesi, oltre tutto da diluire su sei serate, appaiono decisamente a buon mercato. Certo per alcuni il prezzo può sicuramente risultare esorbitante, ma in quel caso mi sembra saggio seguire il corteo in televisione e tralasciare spese folli per i bagordi carnascialeschi.

I politici dovrebbero avere problemi più concreti a cui dedicarsi, problemi di tutti i giorni a cui i ticinesi, a differenza del Carnevale, non possono scegliere liberamente se partecipare o meno. Il Rabadan è una società privata e come tale deve restare libera di effettuare le proprie scelte, considerando inoltre come sia positivamente cresciuta e sviluppata negli anni. Non si tratta certamente di una società amministrata da imbecilli che non sanno valutare il peso di determinate scelte. I politici alla ricerca di visibilità mediatica possono sempre organizzarsi il loro Carnevale privato a prezzi stracciati.

Candido Sgarbetta