Larbi Nasra, proprietario della tv privata tunisina Hannibal, è stato arrestato per alto tradimento e complotto contro la sicurezza dello Stato. L’accusa è di aver cercato di favorire il ritorno del presidente deposto Ben Ali.
Nasra è stato accusato in particolare di aver utilizzato la sua tv per incitare alla disobbedienza e per diffondere false informazione, con lo scopo di creare un vuoto costituzionale e di sabotare la stabilità del paese. Queste azioni, prosegue l’agenzia, erano volte a favorire il ritorno dell’ex presidente Ben Ali, fuggito dal paese il 14 gennaio con destinazione l’Arabia Saudita, dove si trova in esilio con la sua famiglia.

Larbi Nasra stava utilizzando la sua rete per seminare il disordine, incitare alla disobbedienza e diffondere informazioni false, sostiene una fonte autorizzata citata dall’Agence tunisienne de Presse. Con lui è stato arrestato anche il figlio Mahdi, sposato con una donna della famiglia di Leïla Trabelsi, la moglie dell’ex presidente. Entrambi sono stati interpellatati in applicazione allo stato d’emergenza decretato il 14 gennaio dal governo provvisorio tunisino.

Le autorità hanno anche arrestato due fedelissimi del deposto presidente: Abdelaziz Ben Dhia, ex ministro e consigliere del presidente e Abdallah Qallal, ex ministro dell’Interno e presidente del Senato.
Mentre a Tunisi prosegue la caccia agli uomini del deposto regime, gli scontri interessano ancora gran parte della capitale. Un gruppo di manifestanti ha lanciato sassi e bottiglie contro le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che hanno a loro volta risposto con gas lacrimogeni.
Gli incidenti erano cominciati quando la polizia ha cercato di farli sgomberare dalla sede del governo del primo ministro ad interim Mohammed Ghannouchi, dove si erano recati per attaccare i funzionari ministeriali.