Al Ticino verrebbero a mancare 70 milioni annui.

La Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) rivendica una distribuzione costante anche in futuro degli utili della Banca nazionale, rimessa in questione della grossa perdita, 21 miliardi di franchi, recentemente annunciata dall’istituto per il 2010. I Cantoni affermano pure di non opporsi a un nuovo dialogo con l’Unione europea sulla fiscalità delle imprese, ma a ben precise condizioni.

Dopo un incontro con il presidente della BNS Philipp Hildebrand, la CDF ha preso atto della necessità di riesaminare in anticipo la convenzione che regge la distribuzione degli utili della banca centrale, ha dichiarato alla stampa il suo presidente Christian Wanner al termine della seduta plenaria dei 26 ministri cantonali delle finanze. La CDF chiede tuttavia al Dipartimento federale delle finanze (DFF) e alla stessa banca di essere associata ai lavori di riesame, i cui risultati dovrebbero essere noti in tempo utile per la preparazione dei preventivi 2012.

La CDF sottolinea “il peso che rappresentano i versamenti della BNS in quanto fonte di reddito nei budget cantonali” e “spera” dunque che verranno mantenuti. Per il solo canton Soletta, sono in ballo 55 milioni all’anno, ha rilevato Wanner, consigliere di Stato di quel cantone.

La presa di posizione fa seguito alle stime pubblicate lo scorso 14 gennaio dalla BNS, che ha annunciato una perdita di 21 miliardi di franchi per il 2010, principalmente a causa delle posizioni detenute in valuta estera (euro e dollari). La banca ha indicato che questo profondo rosso rimette in discussione il versamento annuale di 2,5 miliardi di franchi, di cui un terzo destinato alla Confederazione e il resto ai cantoni, previsto dalla convenzione sulla distribuzione degli utili fino al 2017.