E’ superfluo ricordare in questa sede come al Cantone – specie nelle attuali contingenze – incomba l’obbligo, quantomeno morale, di assumere in preferenza persone residenti in Ticino e svizzere (qualora ciò non fosse previsto dal bando di concorso), nelle strutture che ad esso fanno capo.

In Ticino l’Istituto cantonale di patologia, sito a Locarno, ha esercitato il servizio di medicina legale dal 1989 al 2006. Dopodichè detto servizio è stato attribuito all’istituto di medicina legale di Varese.
Un passo che potrebbe aver dato il via a sinergie particolari con la realtà varesina, con la conseguenza di un aumento del numero di frontalieri impiegati dall’Istituto cantonale di patologia. Questo quando tecnici di laboratorio ticinesi con anni di esperienza sono costretti a cercare lavoro Oltregottardo.

Chiedo pertanto al lod. Consiglio di Stato:

– Presso l’ Istituto cantonale di patologia, quanti dipendenti sono cittadini svizzeri domiciliati in Ticino?
– Quanti sono i dipendenti stranieri domiciliati in Svizzera?
– Quanti sono invece frontalieri? In che funzione?
– Come si è evoluto negli ultimi 5 anni il numero dei dipendenti frontalieri?

Con la massima stima
Lorenzo Quadri
Silvano Bergonzoli