La seconda giornata del Forum economico di Davos è stata movimentata dallo scontro verbale fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e l’amministratore delegato della banca statunitense JP Morgan, Jamie Dimon.

In un incontro dedicato al sistema bancario e dal titolo “Siamo preparati ai prossimi choc?” Dimon aveva ribadito il concetto che ogni banca è diversa e che quindi è ingiusto ed improduttivo ritenere che tutti gli istituti di credito siano allo stesso modo colpevoli della crisi. Dimon ha inoltre chiesto a Sarkozy, che è presidente del G20, di interrompere per qualche tempo la regolamentazione finanziaria, che rischia di strozzare l’intero sistema finanziario.
Al che Sarkozy si è alterato e ha replicato che l’operato scellerato delle banche ha generato milioni di disoccupati a livello mondiale, mentre le banche se ne sono lavate le mani.
“Siamo rimasti tutti esterrefatti di fronte al crollo della Lehman Brothers – ha poi detto il presidente francese – una delle maggiori banche americane che è collassata come una casa fatta di carte. C’è un oceano tra la richiesta di maggiore flessibilità da parte delle banche e lo scandalo che queste stesse banche hanno saputo creare. Quando un paese garantisce per una somma 700 volte maggiore al suo Pil mi chiedo se siamo in un’economia di mercato o in una casa di matti.”

Oggi a Davos meeting a porte chiuse dei banchieri per cercare di sanare il rapporto con i regolatori mondiali che, da tre anni dalla crisi, insistono per norme sempre più rigorose per prevenire nuovi choc finanziari. Tutti hanno chiesto al ministro del Tesoro americano Timothy Geithner di collaborare sulle nuove regole, di fare chiarezza e di attuarle al più presto.