Torino e Milano si sono fermate per lo smog. A rendere ancor più uggiosa la prima domenica a piedi del 2011 nei due capoluoghi nel Nord Italia, già avvolti nel grigiore invernale, ci hanno pensato anche le piogge e persino deboli nevicate. Fin dalle 8 il capoluogo lombardo ha bandito le auto dalle proprie strade, immergendo la città in un’atmosfera di insolito torpore con le strade pressoché deserte.

Solo attorno ai musei civici del centro di Milano, straordinariamente ad accesso gratuito, e davanti a Palazzo Reale per l’ultima giornata di apertura della gettonatissima mostra di Salvador Dalì si sono raccolte migliaia di persone, che hanno sfidato a piedi le rigide temperature dei giorni della Merla, i più freddi dell’anno.
A fare le spese delle 8 ore di stop decretate a Milano sono stati 502 automobilisti che hanno pagato con una multa da 155 euro l’irresistibile voglia di non staccarsi dal volante. Più disciplinati, da questo punto di vista, si sono dimostrati i torinesi che solo in 145 casi sono stati pizzicati in auto nelle 8 ore di blocco, dalle 10 alle 18.
Ma se nel capoluogo torinese le critiche al blocco sono arrivate soprattutto dal centrodestra, con tanto di raccolta di firme nei giorni scorsi per scongiurare la domenica a piedi sotto la pioggia, a Milano i maggiori detrattori della giornata ecologica sono stati soprattutto gli ambientalisti che pretenderebbero però misure più drastiche.
Reduci dalla domenica a piedi, domani i milanesi dovranno far fronte a un nuovo giro di vite sul traffico, previsto dalla fase 2 del piano per l’emergenza smog scattata al 18/o giorno consecutivo di polveri oltre le soglie. Da lunedì, finché lo smog non rientrerà per 72 ore entro i livelli di tolleranza, non potranno più circolare in centro le auto che normalmente pagano il ticket.