Il documento programmatico del Partito liberale radicale (PLR) presentato ai media il 6 gennaio a Berna, ha suscito sabato l’irritazione di diversi esponenti della Svizzera meridionale della stessa formazione. Il testo, che sarà discusso il 12 febbraio a Zurigo nel corso dell’assemblea dei delegati, viene giudicato troppo vicino alle posizioni dell’UDC sugli stranieri.

Fra le voci critiche spicca quella del Senatore Dick Marty, da sempre particolarmente vicino alla sinistra intema europa e stranieri. Altri esponenti radicali, fra i quali il consigliere nazionale Claude Rey (VD),e l’ex cancelliere della Confederazione François Couchepin, ritengono che il testo getti discredito sugli stranieri.

Sempre difficile la convivenza fra liberali e radicali

In un manifesto, spedito sabato al Presidente Pelli e al segretario generale Stefan Brupbacher, Marty e gli altri denunciano la percezione dell’immigrazione veicolata dal documento ufficiale: “lo straniero è visto come qualcosa di nocivo, il cui arrivo in Svizzera va limitato, tranne quando risulta utile economicamente”.

Ulteriore scontro politico quindi fra Fulvio Pelli e Dick Marty, che sovente si trovano su posizioni diverse, su temi che dividono gli svizzeri.
Pelli dal canto suo ha bollato di “moralizzatrici” le critiche mosse al documento. Il manifesto da un lato riconosce che ci sono problemi, ma dall’altro sottolinea la disponibilità ad accogliere tutti, spiega Pelli in un’intervista pubblicata su “Le Matin Dimanche”.

Il presidente del PLR respinge inoltre l’accusa di voler seguire l’UDC: “non redigiamo documenti perché a breve ci sono le elezioni ma perché ci sono problemi da risolvere”.

I promotori dell’iniziativa – a cui si sono aggiunti i consiglieri nazionali Jacques Bourgeois (FR) e Sylvie Perrinjaquet (NE), oltre al municipale ginevrino Pierre Maudet, si dicono “preoccupati per la piega presa dal dibattito”. Un sito – www.liberopenmind.ch – sarà attivato nei prossimi giorni per permettere maggiore adesione al manifesto.

Fra i sostenitori pubblici del manifesto Marty, mancano comunque personalità svizzerotedesche, ma secondo Ruey questo dipende dal fatto che si é in periodo di campagna elettorale quindi risulta difficile far firmare un appello pubblico di questo genere, anche se in privato molti di loro si dicono turbate per questa virata a destra del partito.