Nel Mendrisiotto ormai le rapine ai distributori di benzina sono diventate una costante, se ne registrano ogni tre per due. L’ultima è di venerdì sera. I malviventi si sono allontanati su uno scooter il quale, ma guarda un po’, portava targhe italiane.

Fare la cassiera o il cassiere in un distributore è dunque diventata una professione ad alto rischio. Se è vero che per fortuna, almeno per ora, queste rapine non degenerano in qualcosa di peggio, non ci si può illudere che andrà sempre così. In ogni caso, questa criminalità diffusa non può essere accettata. C’è da chiedersi come mai non tutti i distributori siano dotati di appositi sistemi di videosorveglianza collegati ad una centrale di polizia. E’ chiaro comunque che questi continui episodi delinquenziali sono dovuti al fatto che le nostre frontiere diventano sempre più permeabili. Se questo accade, è bene precisarlo, non è per colpa delle guardie di confine che fanno quello che possono con i mezzi a disposizione. E’ invece colpa dell’allargamento ad Est dell’UE e del progressivo smantellamento delle nostre frontiere con quest’ultima.

Non si può sacrificare la sicurezza dei cittadini nel nome di accordi internazionali che siamo gli unici a rispettare, e men che meno la si può sacrificare nel nome di presunte misure di risparmio, peraltro perfettamente inutili, dal momento che la Confederazione chiude i conti annuali con utili miliardari.
La Banca Nazionale nel 2010 ha scavato una voragine di 21 miliardi di franchi – e si parla di denaro pubblico – nel tentativo, completamente abortito, di puntellare l’euro. Davanti ad una simile enormità, non si può credibilmente sostenere che per le esigenze fondamentali del cittadino (come la sicurezza, o i sussidi di cassa malati) non ci sono i soldi e bisogna attenersi pedissequamente alle “regole”, mentre quando sono in ballo interessi particolari (vedi grandi banche, vedi euro) allora i soldi si trovano all’improvviso, e senza rispettare tante procedure.

I recenti versamenti miliardari alle banche o pro-euro hanno dimostrato, in maniera inequivocabile, che quando da Berna si dice di non avere i soldi per la socialità o per la sicurezza si raccontano frottole.
Bisogna poi considerare che la criminalità d’importazione può essere sì violenta, ma anche tecnologicamente avanzata. I passaporti biometrici falsi sono sempre più difficili da scoprire. Sta inoltre prendendo piede una rete delinquenziale rumena attiva nella clonazione di carte di credito. Una rete i cui addentellati vanno e vengono dai nostri confini con computer ed altre apparecchiature ad alta tecnologia, utilizzate per mettere a segno i loro reati. E adesso speriamo che nessuno ci venga a dire che sono meglio i computer dei mitra.
Questo vuol dire che sul fronte della sicurezza dei nostri confini bisogna investire di più, e non risparmiare. I soldi ci sono, eccome che ci sono, dal momento che si sono trovati miliardi pubblici a decine da buttare a mare nel vano tentativo di rafforzare l’euro.
Lorenzo Quadri
Deputato in Gran Consiglio
Lega dei Ticinesi