Il comitato della Svizzera Italiana contro l’iniziativa in votazione il 13 febbraio, ha preso nota dei risultati del sondaggio SSR comunicati mercoledì 2 febbraio. Altresì, ha dovuto constatare come purtroppo molti organi di stampa non abbiano comunicato al pubblico in maniera completa e corretta.

Nonostante vari interventi, i media tendono a parlare principalmente dell’arma militare a casa: questo non è che una piccola componente del testo in votazione.

Infatti, come abbiamo più volte sottolineato, l’iniziativa colpisce tutti i detentori onesti di armi: con l’introduzione della clausola del bisogno, ogni persona che detiene o eredita un’arma dovrà dimostrarne la necessità, altrimenti le sarà confiscata.

La clausola del bisogno tocca anche i cacciatori, i tiratori e i collezionisti introducendo una burocrazia inutile, che non garantirà alcun miglioramento della sicurezza!

Quanti e quali fucili potrà detenere un onesto cacciatore o tiratore? Chi lo deciderà? Il fucile ereditato dal nonno appeso in salotto, come si può dimostrarne il bisogno oltre al legame affettivo? E da non dimenticare che al termine della loro pluriennale attività, una cacciatrice o una tiratrice NON avranno più bisogno del loro fucile o pistola; ne consegue che, mancando la clausola del bisogno, tali armi saranno da sequestrare secondo gli intendimenti degli iniziativisti!

Come si vede il tema in votazione è molto più ampio di quanto comunicato da diversi media e tocca molti più cittadini dei “soli” membri attivi delle forze armate e i loro congiunti.

L’iniziativa attacca le libertà dei tanti cittadini onesti e responsabili che posseggono un’arma, ma per gli iniziativisti è più facile focalizzare solo sull’Esercito.

In ogni caso le armi illegali in circolazione, non sono toccate dall’iniziativa: un criminale non rispetta per definizione la legge!

Il comitato della Svizzera Italiana contro l’iniziativa sulle armi chiede ai media una completa e corretta informazione al pubblico sull’oggetto in votazione, raccomandando alle elettrici ed ai elettori di votare NO il prossimo 13 febbraio 2011.

Per il comitato: Norman Gobbi, CN LEGA TI, co-presidente