Il cittadino non può più accettare la melina della politica. L’aeroporto di Lugano è uno scalo di passeggeri di alta qualità. Ai più possono sembrare pochi 150-170 mila passeggeri. Tuttavia un vero giudizio lo si può trarre considerando il business che ruota attorno a questi passaggi.
Nel futuro del Canton Ticino c’è Expo 2015 di Milano. Manifestazione di importanza e risonanza mondiale alla quale la nostra regione deve fungere da valore aggiunto. Quel valore aggiunto che è riconosciuto dai prestigiosi passeggeri che annualmente animano l’aeroporto di Lugano-Agno.
Non sono solo personaggi famosi i quali privilegiano la discrezione e la professionalità del personale aeroportuale ad apprezzarne la peculiarità logistica, ma anche coloro che hanno scelto il Ticino quale base logistica professionale o familiare, uomini d’affari e clienti di questi ultimi.

C’è un allungamento della pista da fare. Inutile cincischiare. Il politico prenda mano ad un progetto fattibile sia esso di interrare il tratto stradale a sud oppure di spostare la centrale a nord. Si faccia, si investa per una dinamicità di trasporto pubblico e privato (andare a chiedere all’aeroporto di Samedan il significato di traffico privato) che ha voglia di crescere, ma che finora la politica ha ostacolato.
Non si può chiedere di investire in un progetto che lo Stato non vuole sostenere come non può lo Stato finanziare una struttura “castrata”. Meglio chiamarsi fuori e far morire l’Aeroporto evitando così agli imprenditori nostrani di sprecare forze finanziarie.
A differenza delle stazioni sciistiche l’aeroporto di Lugano-Agno non vive grazie alla neve, ma vive grazie all’assenza di nebbia e scioperi. La politica veda di non ripetere gli errori commessi in ambito turistico invernale.

Edmond Dantès