Prima dell’inizio della crisi nel 2008, le banche e le Cajas spagnole hanno concesso mutui a rischio per oltre 100 miliardi di euro. Le ipoteche concesse per somme superiori all’80% e perfino al 100% del valore delle case rappresentano circa il 20% del totale dei mutui. Con il 6.1% di insolvenza, ossia il triplo della media dell’Unione europea per l’insieme dei prestiti immobiliari.

Questi mutui, secondo il direttore amministrativo del Banco Santander Alfredo Saenz, sono quanto c’è di più vicino ai subprime negli Stati Uniti. Stando agli analisti sono stati contratti soprattutto da immigrati e da giovani con contratti di lavoro temporanei. Si tratta dipoteche pericolose, che potrebbero far scoppiare in Spagna una bolla immobiliare.

Gli istituti di credito più esposti sono la Caja Madrid, per oltre 19 miliardi di euro, il Banco Bilbao Vizcarya Argentaria con 15,5 miliardi, il Banco Santander con oltre 9 miliardi e la Caixa Catalunya, con 6,5 miliardi di euro.
A essere criticata è la strategia che ha portato molte banche a concedere crediti anche laddove vi erano palesi segni di una difficoltà a pagare le rate dei prestiti. Il settore finanziario era già stato avvisato nel 2004 dagli organi di sorveglianza riguardo ai rischi sistemici per l’elevata esposizione delle banche.