Una questione – secondo il Municipio della capitale – di termini secondo la legge, il motivo per cui oggi l’esecutivo di Bellinzona ha inoltrato una raccomandata urgente al Consiglio di Stato.

Appurato che i venti proponenti son perfettamente in regola, la Costituzione cantonale prevede che la domanda di revoca deve essere inoltrata 60 giorni dopo la pubblicazione all’albo comunale.

Il Municipio solleva dei dubbi circa il rispetto dei termini e spiega nella sua raccomandata:

La proposta di revoca si intende l’atto con il quale i proponenti domandano l’avvio della procedura di raccolta delle firme, vale a dire la presentazione in Cancelleria della comunicazione formale dell’intenzione di raccogliere le firme.

La domanda di revoca si intende l’atto della consegna della domanda con la sottoscrizione degli elettori e no iil momento della pubblicazione all’albo comunale dell’avio del periodo di raccolta delle firme.
Lo stesso documento indica che la domanda corredata dalle firme deve pervenire entro la fine di marzo dell’anno precedente il rinnovo ordinario del Municipio

Risulta evidente – scrive ancora il municipio – che il rispetto dei 60 giorni indicato dalla costituzione scadeva il 31 gennaio. Per tanto visto come si intenda decidere formalmente già domani e fare in modo che la pubblicazione possa avvenire giovedì 10 febbraio 2011 il termine perentorio scade domenica 10 aprile e così facendo é compromessa l’applicazione della legge che vieta la domanda di revoca nel primo e nell’ultimo anno del quadriennio.

Il Municipio chiede quindi al Consiglio di Stato se la proposta di revoca é ammissibile siccome tempestiva, e se si quale delle due norme costituzionali non trovano in quel caso applicazione.