NO all’iniziativa per la protezione dalla violenza.

Per la nostra esperienza di donne e, per alcune, di madri siamo molto sensibili al tema della violenza domestica. Ogni atto di violenza, ogni suicidio è di troppo.
Perché allora diciamo NO all’iniziativa per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi?
Diciamo NO perché non crediamo che essa possa contribuire ad aumentare la sicurezza delle donne e dei bambini e degli anziani, ad evitare i suicidi, a migliorare la prevenzione. Queste promesse sono un’illusione. Per noi, votare SI significa fare gli struzzi, mettere la testa sotto la sabbia per non affrontare i veri problemi e la triste realtà

Per lottare contro la violenza – a danno dei bambini, delle donne e di ogni persona – dobbiamo educare alla responsabilità, al rispetto, verso sé stessi prima di tutto e verso gli altri.
Certo, la nostra sensibilità ci porta ad evitare di mostrare ai bambini armi e scene di violenza: ma il problema non si risolve semplicemente nascondendo le armi in un arsenale.
Una delle vie per sconfiggere la violenza è educare le donne a denunciarla e la società a sostenere le vittime, a non cercare scuse che anche solo lontanamente giustificano l’uso della forza o il presunto diritto di una persona su un’altra. Violenza che va ricordato non è unilaterale, vi sono anche uomini che subiscono giornalmente maltrattamenti.
In questo modo potremo trasmettere un messaggio positivo sull’avventura della vita.

La vera e sola causa dei suicidi è la perdita della speranza, è la solitudine di chi si trova confrontato con una sofferenza che affrontata da solo appare un peso insopportabile. In questo senso, ogni suicidio è una sconfitta per la società.
Portare le armi in arsenale, ridurre il numero di quelle in circolazione non regala speranze, non aiuta a vincere la solitudine, non riduce il numero di suicidi, né quello delle violenze domestiche.
Anche per questo, il nostro NO domenica 13 febbraio è segno di un impegno concreto affinché donne e uomini agiscano insieme, per un giusto rapporto tra le parti e per il riconoscimento della dignità di ogni persona. Uniamo le forze per sostenere chi subisce violenza, per convincere a denunciarla, per sostenere poi la sua battaglia.
Compiamo ogni giorno piccoli gesti che donano speranza. Testimoniamo che la vita merita di essere vissuta e che il suicidio è l’unica strada senza ritorno.

Gruppo Visione Donna, Bellinzona
Alessia Baroni *, Verena Micheletti, Larissa Wild Suà, Anita Banfi, Elena Perazzi, Tamara Bernasconi Pedrazzoli, Sheila Benzoni, Daniela David Nonella, Lorenza Ghitti

*presidente e candidata al Gran Consiglio