Dopo tre anni chiusi in rosso, l’UBS nel 2010 ha realizzato un utile netto di 7,2 miliardi. I conti 2009 erano terminati con una perdita di 2,74 miliardi. La fiducia della clientela sembra essere ritornata: nel quarto trimestre la banca ha registrato un afflusso netto di fondi di 7,1 miliardi di franchi, contro 1,2 miliardi tra luglio e e settembre.

“Tutte le attività di raccolta hanno registrato afflussi”, precisa la banca in una nota. Per l’intero anno risultano uscite nette per 14,3 miliardi, a fronte di oltre 147 miliardi l’anno prima. Gli analisti interrogati dall’agenzia Reuters avevano pronosticato in media un utile netto di 7,43 miliardi di franchi.
Il ritorno agli utili riflette principalmente il miglioramento dell’investment banking. L’unità ha evidenziato nell’intero esercizio un utile prima delle imposte di 2,17 miliardi di franchi, contro una perdita di 6,08 miliardi nel 2009.

Nel solo quarto trimestre il risultato netto della banca è di 1,29 miliardi, mentre nel terzo trimestre era pari a 1,66 miliardi. “Nonostante i chiari progressi compiuti nel 2010 siamo perfettamente consapevoli di dover proseguire nell’azione di miglioramento dei nostri risultati”, ha commentato stamane in una nota il CEO del gruppo, Oswald Grübel.

Per soddisfare i requisiti patrimoniali la banca continuerà a trattenere gli utili. Di conseguenza non verrà corrisposto un dividendo per il 2010, precisa il comunicato.
L’UBS ha pure annunciato che verserà 4,32 miliardi di franchi in bonus per il 2010. Ciò rappresenta una diminuzione del 10% rispetto allo scorso anno (4,78 miliardi). Una quota di 1,55 miliardi sarà pagata solo nei prossimi anni. Non si conosce tuttavia in che misura siano stati aumentati gli stipendi fissi. Le spese per il personale sono ammontate a poco meno di 17 miliardi di franchi, contro 16,54 miliardi nel 2009.