Quando Craigslist – sito Web americano dove si trovano annunci di lavoro, immobiliari e d’incontri – è stato messo sotto pressione da una campagna legale, ha dovuto chiudere la sua sezione di servizi per adulti.
Lo scopo degli ingenui procuratori ed attivisti era quello di marcare un punto nella battaglia che stanno portando avanti per togliere la prostituzione dal web. Però, lungi dal perdersi d’animo le intrepide prostitute americane, abbastanza dotate di conoscenze informatiche, hanno creato i loro bei profili su Facebook e da lì proseguono la loro attività. Avviando di fatto il social network più famoso del mondo a diventare un quartiere a luci rosse.
Trasferendosi su Facebook hanno inoltre reso più difficile il compito ai Cavalieri della morale, ai quali perlomeno Craiglist dava una mano segnalando “contenuti impropri” e collaborando con la polizia per rintracciare e combattere le attività illecite di prostituzione.
(Fonte: Wall Street Italia.com)
NOTA BENE. Questo articolo è stato modificato rispetto all'originale. L'Editore non intendeva urtare la sensibilità…
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