Il computer analizzato dagli specialisti nei giorni scorsi, conteneva il piano dei terribili propositi di Matthias Schepp, il padre delle gemelline scomparse e che più il tempo passa più diminuisce la speranza di ritrovarle in vita.

Il pc era veramente lo strumento sui cui si sarebbe dovuto intervenire tempestivamente, molto prima di quanto fatto, e forse oggi la situazione sarebbe diversa. Nel pc chi lo ha analizzato vi ha trovato il piano diabolico di Schepp, in particolare la ricerca sui veleni, sulle armi da fuoco, su come suicidarsi e non da ultimo, come dichiarato da alcuni esperti a RAI 1, gli orari dei traghetti. Indizi che se conosciuti tempestivamente avrebbero permesso di bloccare l’uomo prima che compiesse la sua opera di morte.

Purtroppo si é forse perso tempo prezioso, che oggi suona come una condanna senza appello per le due gemelline, ormai scomparse dal 30 gennaio. Le idee che oggi prendono forma é che le bambine siano state nascoste in Corsica.

La lettera di Schepp
Nuovi particolari emergono sul contenuto della lettera.
Schepp avrebbe scritto: “Mia cara volevo morire con le nostre figlie, ma non é stato così, io sarò l’ultimo a morire. Adesso spero che tu non ti suicida dopo quello che ho fatto alle bambine.

Il proseguimento delle indagini
Oggi si indaga a Macinaggio, nell’estremo nord della Corsica dove la polizia giudiziaria di Ajaccio e di Bastia, con due funzionari della polizia vodese e due colleghi della polizia di Marsiglia hanno condotto le ricerche delle due gemelline, scavando sulla spiaggia di Tamarone e nel campeggio ‘U Stazzu’, poco fuori il paese. Controlli anche nelle spiagge vicino al porto, ma con esito sempre negativo. La polizia è andata porta a porta con le foto delle piccole per trovare eventuali testimoni.

La Audi di Schepp è stata notata parcheggiata davanti alla Capitaneria di porto di Macinaggio il 1 febbraio, a metà pomeriggio dopo aver acquistato a Bastia, alle 15:40, il biglietto per un traghetto della Corsica ferries che l’avrebbe riportato a Tolone la sera.
Il motivo per cui Schepp è arrivato fino a Macinaggio da Bastia, compiendo più di un’ora di viaggio su una strada tortuosa e difficile ma soprattutto priva di controlli, potrebbe secondo gli inquirenti avere un significato sinistro. Qui infatti l’uomo aveva trascorso vacanze in barca a vela con la moglie e le due gemelle, giorni felici in uno degli ambienti più belli e selvaggi. Potrebbe dunque aver portato qui le gemelle per dare loro “pace in un ambiente sicuro”.

Presunto avvistamento ad Ascoli
Intanto un barista di Ascoli (Marche) avrebbe visto le gemelline Livia e Alessia insieme al padre Matthias il 2 febbraio, nell’area di servizio lungo la via Piceno Aprutina. La testimonianza dell’uomo titolare del Bar che si trova accanto al distributore di benzina, è stata riportata oggi sulle pagine locali del ‘Messaggero’.
L’uomo avrebbe fatto mente locale sul terzetto dopo aver guardato la trasmissione ‘Chi l’ha visto’. Oltre alla barista, cinque clienti del locale avrebbero riconosciuto l’ingegnere suicida e le bambine, che, secondo il racconto dei testimoni, erano a bordo di un’Audi con targa svizzera con il viso premuto sui finestrini.
Schepp si sarebbe fermato lì intorno alle 16-16:30. Il barista, dopo aver parlato anche con gli altri clienti ha avvisato i carabinieri. Non si sa quanto peso venga dato a questa testimonianza, ma pare di capire che gli investigatori sarebbero scettici.