Fulvio Pelli ha denunciato oggi le politiche d’immigrazione della sinistra e dell’UDC. Il presidente del PLR, all’assemblea dei delegati a Zurigo, ha accusato la prima di sognare “un paese della cuccagna aperto a tutti” e il secondo di “giocare con il fuoco” volendo “silurare” la libera circolazione per fini elettorali.

Pelli contro UDC e PS

L’UDC diventa un “pericolo per il nostro paese”, ha dichiarato Pelli. “Ci aspettiamo una politica più ragionevole” da parte del partito nazionalista per sostenere le imprese elvetiche”, ha detto Pelli.
Il presidente del PLR ha quindi auspicato che la Svizzera “negozi duramente” con l’Unione europea (Ue) al fine di continuare sulla via bilaterale. “Noi diciamo ‘no’ alla politica della paura”.

Al contrario, la sinistra vuole “aprire senza limiti le porte della Svizzera” agli stranieri, “se possibile anche con la loro famiglia”, ha dichiarato Pelli con disappunto. “Il nostro spazio è limitato – non dimentichiamolo”, ha detto, ricordando che le assicurazioni sociali non possono sopportare “né migliaia di persone senza prospettive in Svizzera” né abusi.

Ricordando le proposte del partito avanzate a gennaio, il presidente del PLR si è pronunciato per una limitazione del ricongiungimento famigliare degli immigrati di paesi che non fanno parte dell’Ue e dell’AELS (Associazione europea di libero scambio). Per Pelli tale rivendicazione è “necessaria” per ridurre l’afflusso di queste persone.
Pelli ha invece invocato a rafforzare l’accoglienza di specialisti e persone altamente qualificate provenienti dall’estero, senza le quali le Piccole e medie imprese (Pmi) innovative, le multinazionali, ospedali o treni “non funzionerebbero”.
Il presidente ha quindi sollecitato i delegati a trovare “soluzioni oneste e corrette per amore della Svizzera”.