Dalla città libica di Bendasi giunge la notizia di scontri tra manifestanti e le forze di polizia a seguito dell’arresto di un attivista dei diritti umani, mentre si moltiplicano gli appelli per un raduno di protesta giovedì 17 febbraio, la “giornata della collera” del popolo libico. L’appello è stato lanciato da un gruppo su Facebook, che in pochi giorni ha raccolto migliaia di aderenti.

I movimenti d’opposizioni con sede all’estero hanno firmato una petizione per chiedere l’allontanamento del clan Gheddafi dal potere (Muammar Gheddafi guida la Libia ininterrottamente dal 1969) e per sottolineare il diritto del popolo libico ad esprimere la propria opinione tramite manifestazioni pacifiche, senza che vengano perseguiti o minacciati dal governo e dal suo apparato.

A seguito delle rivolte in Tunisia e in Egitto, Gheddafi ha cercato di discreditare questi appelli alla rivolta e ha preso misure preventive per calmare la popolazione, ristabilendo le sovvenzioni sui beni di prima necessità, facilitando l’accesso al credito senza garanzia e senza interessi. Misure che, spera, convinceranno i suoi connazionali a rinunciare alla manifestazione prevista per domani.