E’ di almeno 9 morti, 13 secondo altre fonti, il bilancio degli scontri nella città di Al Beida, nell’est della Libia, tra dimostranti antigovernativi e forze dell’ordine. Lo riferiscono i siti di opposizione libici.
Ad Al Beida, terza città del paese, nel corso della notte la reazione delle forze di sicurezza è stata durissima. Secondo alcuni testimoni sarebbero intervenuti anche degli elicotteri che avrebbero aperto il fuoco sui manifestanti.

Gli Stati uniti hanno chiesto alle autorità di Tripoli di andare incontro alle aspirazioni della popolazione.
“I paesi della regione stanno affrontando le medesime difficoltà in materia di demografia, aspirazioni popolari e bisogno di riforme – ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Philip Crowley – Incoraggiamo questi paesi a prendere delle misure specifiche che rispondano alle aspirazioni, ai bisogni e alle speranze del loro popolo. La Libia rientra senza alcun dubbio in questa categoria.”
Crowley ha evitato di rispondere esplicitamente a chi gli chiedeva se non ritenesse Muammar Gheddafi un dittatore, ma il suo pensiero, e di fatto quello dell’amministrazione americana, è emerso con chiarezza quando ha risposto “Non credo che sia arrivato al potere democraticamente.”