Il consiglio di stato del canton Uri accoglie con scetticismo la proposta dell’Iniziativa delle Alpi di introdurre un divieto permanente di circolazione dei mezzi pesanti all’interno della galleria autostradale del San Gottardo, divieto che verrebbe introdotto dopo i lavori di risanamento del traforo.


L’esecutivo, chiamato ad esprimersi in seguito a un’interpellanza del direttore dell’Iniziativa delle Alpi e granconsigliere Alf Arnold, afferma che la proposta di obbligare i camion ad utilizzare treni navetta tra Biasca e Erstfeld non avrebbe solo aspetti positivi: le infrastrutture necessarie al suo funzionamento nel fondovalle urano comporterebbero infatti un elevato sacrificio di terreno.
Anche il trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia potrebbe subire conseguenze negative. “L’obiettivo è il trasferimento da frontiera a frontiera e non da Erstfeld a Biasca”, ha affermato l’esecutivo.
La settimana scorsa l’Iniziativa delle Alpi ha presentato la sua soluzione per il rinnovo della galleria del San Gottardo: a lavori ultimati, l’associazione vorrebbe lasciar transitare nel tunnel solo i camion del traffico locale (circa 20 mezzi al giorno). In questo modo sarebbe possibile eseguire un risanamento “light” che costerebbe e durerebbe meno. I camion verrebbero dirottati sull'”autostrada viaggiante” attraverso il tunnel ferroviario di base.
Secondo l’Ufficio federale delle strade (USTRA) il traforo del San Gottardo dovrà essere sottoposto a un “lifting” totale fra il 2020 e il 2025. L’Ufficio federale prevede una chiusura al traffico per almeno 900 giorni. Due le varianti principali proposte: effettuare i lavori in un colpo solo su due anni e mezzo oppure in tre anni e mezzo con temporanee riaperture durante il periodo estivo (da luglio a metà settembre).
Nei cantoni Ticino e Uri questa prospettiva viene ritenuta da molti inaccettabile per l’impatto che avrebbe sull’economia: sono così state avanzate proposte alternative quali la costruzione di un secondo tubo che sostituisca quello esistenze o che si affiancherà ad esso una volta terminati i lavori di rinnovo (con, dunque, una corsia di circolazione più una d’emergenza per canna).