Parco del Piano. Abbiamo voluto ascoltare la posizione di Nicola Ravasi, Presidente dell’Aeroclub Locarno, preoccupato per la destinazione futura delle strutture che si trovano nella zona interessata dal progetto di riqualifica e per i circa duecento collaboratori che conta l’aeroporto di Locarno.

Ticinolive: Nella lettera che il 27 gennaio lei, signor Ravasi, e il vice presidente dell’Aeroclub Luciano Gaggetta avete trasmesso al Dipartimento del Territorio, sollevate in maniera molto garbata ma molto chiara la tematica della mancanza di rispetto da parte del Puc (Piano di utilizzazione cantonale) di determinati criteri essenziali per il Piano.
Ad esempio, rilevate la mancanza di una visione globale sulle particolarità che caratterizzano il Piano di Magadino nel suo insieme, l’inosservanza da parte delle autorità cantonali delle direttive della Confederazione nell’ambito dell’infrastruttura aeronautica e la “pregiudichevole, tendenziosa e fuorviante” mancanza, nella visione futura di un Parco del Piano, degli hangar del volo a vola. Definite confusa la visione elaborata dal Puc e auspicate un riordinamento del progetto da parte del Dipartimento del territorio.
Ritiene che la vostra lettera possa avere l’impatto sperato?


Nicola Ravasi: L’aeroporto é un tassello importante di tutto il piano di Magadino e senza questa struttura a ridosso del lago oggigiorno non avremmo altro che Camping e distese di cemento, nonché un porto molto ampio che era pianificato proprio nella zona a nord in concomitanza della foce del fiume Verzasca.
Fatta questa premessa l’Aeroclub si aspetta che le osservazioni espresse nella presa di posizione vengano fatte proprie dalla direzione di progetto. Riteniamo infatti che le strutture attuali non siano in contrasto con il PPdM.
D’altro canto, quanto da noi auspicato non é che il mantenimento dello “status quo”, sia per quanto riguarda le infrastrutture, sia per il tipo di attività: questo a nostro avviso é praticabile e sostenibile all’interno del PPdM. Il progetto come pensato ora é sbilanciato e non ingloba le necessità delle varie attività che si svolgono al suo interno da ben prima che il progetto nascesse.
Di certo il fatto che sui piani di progetto presentate al pubblico e disponibili su Internet sono sparite le strutture del Volo a vela lascia quantomeno perplessi: spero non vi sia un atto volontario dietro questa strana dimenticanza! Secondo la nostra opinione mettere in dubbio l’attività più ecologica dell’aeroporto a causa di un progetto naturalistico sarebbe davvero un controsenso.

TLive: Nella vostra lettera scrivete “In altre parole bisogna considerare l’Aeroporto cantonale di Locarno non solo come una presenza territoriale per certe frange scomoda e da confinare, se non smantellare, ma come struttura con una chiara valenza economica e sociale data dalla propria specifica funzione, dalla presenza di più di 200 collaboratori che producono una cifra d’affari annua di poco inferiore a quella dell’agricoltura dell’intero Piano di Magadino.”
Siamo di fronte ad una realtà di primaria importanza, che probabilmente la maggior parte delle persone ignora. Può illustrare questa importanza economica con qualche cifra?


NR: L’aeroporto conta circa 200 collaboratori altamente qualificati e l’indotto economico é in concreto equivalente all’agricoltura, ossia circa 30 milioni di franchi annui. Ci sembra che, leggendo le proposte del progetto, le attività aviatorie e anche quelle agricole siano state sottovalutate per dare maggior risalto a quelli naturalistiche.
Ci tengo a sottolineare che oltre alla lettura “cruda” dei numeri, le attività che si svolgono all’interno dell’aeroporto hanno una grossa importanza sociale: ad esempio, ma non é l’unico, la scuola di volo del Gruppo Volo a vela Ticino che si basa sui principi del volontariato, permette a molti ragazzi in giovane età (dai 15 anni) di ottenere il brevetto di Volo a vela a prezzi accessibili. Ciò toglie di fatto i ragazzi dalla strada dando loro un’educazione e improntando un senso di responsabilità che chi vola deve forzatamente avere.

TLive: Quale importanza riveste a livello di turismo l’aeroporto di Magadino? C’è una statistica che indica quali sono le attività proposte dall’aeroporto che attirano turisti e in che misura?
Riguardo al volo a vela, che ai funzionari del Cantone appare evidentemente come un passatempo di seconda categoria, può indicarci i dati di frequenza? Magari anche a titolo di paragone con il resto della Svizzera?


NR: L’aeroporto di Magadino é meta usuale per i voli turistici verso la Svizzera italiana poiché l’aeroporto é a misura d’uomo e molto agevole in tutte le sue formalità.
In generale Locarno è visto come punto di entrata dell’aviazione civile non professionale a Sud delle Alpi e viene utilizzato come scalo intermedio per voli transfrontalieri degli amici piloti d’Oltralpe che si dirigono verso sud. Locarno in ordine di importanza è il quarto aeroporto a livello svizzero (esclusi i tre grandi aeroporti internazionali).
Ogni due anni sono organizzati degli eventi che posso definire come “porte aperte” ma che vogliono essere manifestazioni a più ampio respiro, le quali portano diverse migliaia di appassionati verso l’aeroporto e il successo che si riscontra è sotto gli occhi di tutti. Inoltre vi sono parecchi turisti di giornata che nulla hanno a che vedere con l’aviazione ma che amano potersi godere le meraviglie del Ticino dall’alto: aerei, elicotteri o alianti con giornate di bel tempo sono molto richiesti.
Il Volo a vela rappresenta a livello svizzero l’attività più importante in seno all’Aeroclub in quanto è probabilmente il volo che da più soddisfazione al pilota, il quale si trova a dover gestire le forze della natura.
A Locarno volano circa 100 soci e valutiamo una movimentazione annuale di circa 2’500 voli, di cui circa la metà quale scuola di volo.
Il GVVT é un’entità molto attiva ed organizza svariati corsi per la Federazione svizzera: dal corso di formazione per istruttori dell’Ufficio Aereo al corso di avanzamento per l’ottenimento della licenza di acrobazia, nonché “stages” di perfezionamento per la nazionale svizzera Juniores.
Annualmente il GVVT organizza delle giornate dedicate a voli passeggeri e l’affluenza é sempre molto grande. La sua flotta è certamente una delle più interessanti a livello svizzero e con i suoi 10 aerei riesce a sopperire al fabbisogno di tutti i soci.

TLive: L’Aeroclub Locarno conta più di 400 soci attivi. Come sono ripartiti attorno ad ognuna delle attività che si svolgono all’aeroporto? La loro provenienza è essenzialmente dal Locarnese?

NR: Circa la metà dei soci pratica l’aeromodellismo, attività che da sempre é la culla e nel tempo stesso il trampolino di lancio di tutti i piloti. Un centinaio sono invece i membri che volano su alianti mentre il resto si suddivide tra la pratica del Volo a motore, paracadutismo e costruttori di aeromobili. Ad eccezione del modellismo, che non é praticato sul campo di Locarno, le diverse attività rappresentano il cuore delle attività civili dell’attività aeroportuali.

TLive: Facendo astrazione di tutto quanto e partendo dalla lunga storia dell’aeroporto di Magadino, quali sono le tendenze future dell’aeroporto? Ovvero, l’aeroporto intende svolgere le sua attività come fa attualmente oppure prevede un qualche ampliamento, recuperando magari la seconda pista che era stata bloccata anni fa? Tenendosi magari pronto ad assumere carichi maggiori per affiancare parzialmente lo scalo di Lugano Agno?

NR: Locarno non intende diventare la spalla di Lugano e nemmeno ha aspirazioni di poter diventare uno scalo più grande. L’aggiornamento delle infrastrutture di cui si parla da ormai parecchio tempo serve unicamente al mantenimento del traffico attualmente già presente a Locarno. Si tratta di problematiche legate soprattutto alle normative che impongono determinati vincoli, affinché aerei come quelli che attualmente atterrano a Locarno lo potranno fare anche in futuro.

TLive: L’aeroporto di Magadino riveste un’importanza che va oltre il comprensorio del Locarnese?

NR: È difficile rispondere a questa domanda in modo dettagliato poiché i dati sono difficilmente valutabili. Certamente lo scalo Locarnese ha influsso diretto sulle altre regioni: basta pensare alle aziende che operano giornalmente e che hanno base anche a Lodrino, come è il caso ad esempio di RUAG, una delle più importanti a livello svizzero.
Inoltre tra le 200 persone che sono impiegate presso le strutture dell’aeroporto una buona fetta vive fuori dal Locarnese. Insomma, i 30 milioni generati vanno a favore di tutti e non sono certamente confinati al Locarnese.

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