RSI1, domenica 27 febbraio ore 19h30. Va in onda la trasmissione sulle prossime elezioni cantonali, con Reto Ceschi che dialoga con i candidati al Consiglio di Stato.
Questa sera era il turno della squadra del PLRT: Sergio Morisoli, Giacomo Garzoli, Laura Sadis, Christian Vitta, Matteo Quadranti e il presidente del partito Walter Gianora (da sinistra a destra sullo schermo televisivo).

Se durante i 25 minuti del dibattito qualcuno fra i cinque candidati ha saputo portare ottimamente la bandiera del PLRT, questo è stato Giacomo Garzoli. Chiaro e deciso nei suoi propositi, né tendenzioso né esitante, Garzoli ha saputo brillare e convincere.
Il presidente Walter Gianora, al di là di una posizione mantenuta sulla difensiva, è riuscito a lasciare una buona impressione grazie al suo ultimo intervento, quando ha detto che un presidente di partito non si deve arrabbiare ma deve preoccuparsi di capire e trovare soluzioni.
Matteo Quadranti ha minato il dibattito con una imperdonabile caduta di stile quando ha approfittato della prima domanda posta dal presentatore per accennare alle differenze di vedute rispetto a Morisoli, portando il discorso nelle cosiddette frasche.
Il suo infelice intervento ha fatto inciampare il buon ma poco profilato Sergio Morisoli. Di che pensare che MM dovrà ancora far scorrere fiumi di inchiostro per sostenerlo.
Complimenti a Christian Vitta, che ancora una volta ha lasciato trasparire una buona conoscenza di causa. Anche se lo vorremmo decisamente più incisivo nei modi.

Infine fa specie che nessuno, nemmeno il presidente Gianora, abbia riconosciuto alla Consigliera di Stato Laura Sadis “gli onori” che solitamente si riservano ad un politico uscente e che nel suo caso sarebbero più che meritati.

Che vincano (plurale d’augurio) i migliori.

mogam